I provider americani: metteremo i filtri a Internet

At&t è la capofila di un gruppo di provider statunitensi che controlleranno e filtreranno le attività dei propri utenti, su mandato delle major.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-01-2008]

Foto di Alex Hinds

Il Ces è un posto strano: c'è chi ne è entusiasta, chi lo odia, chi lo usa per annunciare la pensione, chi viene colpito da attacchi di sincerità.

Quest'ultimo -rivelato dal New York Times - è il caso di At&t, storica compagnia telefonica americana e maggior Internet provider statunitense.

Se finora i vari fornitori di connettività si erano detti neutrali rispetto all'uso che della connessione fanno i clienti, per At&t i tempi sono maturi per cambiar pagina pubblicamente.

"Il volume del traffico peer-to-peer, dominato da materiale protetto da copyright, è travolgente. Questa chiaramente non dovrebbe essere una situazione permanente accettabile".

Sono parole di Rick Cotton della Nbc Universal, alle quali fa eco James Cicconi, vicepresidente senior di At&t: "Ciò che stiamo già facendo per combattere la pirateria non sta funzionando". Ergo, occorre fare di più.

Sembra dunque giunto il momento che gli Internet provider si attivino in prima persona per limitare il traffico, implementando quei filtri da tempo paventati ma finora ritenuti inesistenti sebbene quel "ciò che stiamo già facendo" potrebbe anche lasciar intendere il contrario.

Cicconi ha rivelato che la sua compagnia sta trattando con Mpaa e Riaa da ormai sei mesi per l'implementazione di tecniche di identificazione digitale a livello di rete.

In sostanza, le associazioni di discografici e cinematografici stanno probabilmente facendo qualche leggera e garbata pressione affinché il problema della pirateria sia risolto alla radice, tramite censura preventiva e tracciamento delle attività dei signoli utenti da parte dei provider. Non c'è da stupirsi se le associazioni dei consumatori paventano la fine della libertà di parola e l'avvento del Grande Fratello.

Perché mai gli Internet Provider debbano assumersi il ruolo di cyberpoliziotti resta poco chiaro. Sarebbe come arruolare i casellanti nella Polizia di frontiera con la differenza che, stante il rispetto delle leggi, a rischio qui c'è la lilbertà di espressione; però si sa, le major sanno essere convincenti.

C'è solo da sperare che in Italia nessuno voglia imitare i colleghi americani, per quanto il bavaglio al peer-to-peer, da parte di alcuni provider, sia notoriamente già imposto.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (3)

ci sono casi in cui effettivamente sono loro i più forti. L'esempio che porti tu per i servizi/disservizi telefonici e i call center lo dimostra...in quei casi l'utente può fare ben poco..protestare, telefonare per ore ai call center ma comunque subire un eventuale disservizio. Perchè il telefono è sostanzialmente un bene necessario. ... Leggi tutto
11-1-2008 16:12

{ice}
abbattere il p2p interessa anche i provider Leggi tutto
11-1-2008 15:53

l'utente può farsi valere Leggi tutto
11-1-2008 13:15

La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Quando guidi in città, chi non vorresti incontrare nel traffico?
La Scuola Guida
Il neopatentato
La donna che si trucca in coda
Il manager che legge un quotidiano in coda
L'imbranata: parte in terza e si spegne il motore
L'avvoltoio dei parcheggi: continua a girare fino trovarne uno
La mamma con il SUV davanti alla scuola
L'indeciso sulla strada da prendere
Il vecchio col cappello
Il camion della nettezza urbana

Mostra i risultati (2682 voti)
Novembre 2025
Database con dati personali di 3,8 milioni di italiani pubblicato nel dark web
I crescenti segni dell'esplosione
WhatsApp apre le porte a Telegram, Signal e altri servizi: inizia l'era delle chat cross-app
Con Gemini Google Maps ti parla davvero: indicazioni vocali, punti di riferimento e AI
La RAM costa più dell'oro: l'intelligenza artificiale fa impennare i prezzi della DRAM
App di autenticazione e chiavi hardware, anche di scorta
Resuscitare l'aspirapolvere smart ucciso da remoto dal produttore
AGCOM, ecco la lista dei siti porno che richiederanno la verifica dell'età: si parte il 12 novembre
Ottobre 2025
Microsoft Azure in crisi: il disservizio ha fermato le Poste, Starbucks e il Parlamento scozzese
Anche Aranzulla teme la IA: il calo del traffico è reale e coinvolge tutta l'editoria digitale
Oltre 2.000 pacchi Amazon scomparsi scovati dai Carabinieri in un magazzino nel milanese
La pasta termica che corrode il metallo e "fonde" insieme dissipatore e CPU
Pericolo! Stampante nuova!
Internet delle cose, dobbiamo abituarci alla morte
L'OS di Commodore per gli orfani di Windows 10: OS Vision 3.0, cuore Linux ed estetica retro
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 15 novembre


web metrics