Sequestrato il sito dei Netstrike

La magistratura di Genova ha fatto eseguire il sequestro di www.netstrike.it, il sito di coordinamento e di informazione sui cortei telematici: un Netstrike è infatti quella modalità di mobilitazione in Rete per esprimere dissenso, paragonabile alle manifestazioni di piazza. Il tentativo di bloccare i cortei virtuali è però fallito, poiché il sito è stato mirrorato e ripristinato già poche ore dopo il sequestro.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-08-2001]

10 agosto. Quella che doveva essere la notte di San Lorenzo e delle stelle cadenti, è stata da alcuni ribattezzata la notte dei siti cadenti. Chissà perché certe cose avvengono sempre d'estate, quando l'attenzione della gente è minore. Il giorno precedente, con la firma del sostituto procuratore Francesca Nanni, è partito dalla magistratura di Genova un provvedimento di sequestro del sito www.netstrike.it, immediatamente eseguito il pomeriggio successivo. La Polizia Postale si è presentata a Bologna presso la sede di Cable & Wireless, il provider che ospita il server di Isole nella Rete, sulle cui pagine è ospitato a sua volta il sito Netstrike.it, e hanno posto quest'ultimo sotto sequestro.

Chiusura delle trasmissioni. Una scena già vista, quando chi "trasmette" dice cose scomode. Questa volta è toccato al sito dei Netstrike, ovvero dei cortei telematici. Un Nestrike è infatti la trasposizione in rete di un sit-in pacifico. Secondo i gestori del sito, "la miglior metafora per descriverlo è quella di un consistente numero di persone che attraversano una strada su un passaggio pedonale, munite di cartelli e striscioni: se il loro numero è veramente consistente, possono arrivare a bloccare il traffico per un determinato periodo di tempo".

Come spiegano meglio gli stessi ideatori della singolare forma di protesta, "un Netstrike - o più propriamente corteo telematico - è una pratica di mobilitazione in Rete che consiste nell'invitare una massa considerevole di utenti possessori di accessi Internet e browser a puntare i propri modem verso uno specifico URL a una precisa ora e ripetutamente. In questo modo viene occupato un sito web fino a renderlo inutilizzabile, almeno per la durata della mobilitazione". Si tratta quindi di "un'occupazione di banda simile a un corteo fisico, che occupa una strada fino a renderla inaccessibile ad altre/i".

Leggi la seconda parte

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