Il Ministro della giustizia dell'Unione Europea ha varato una legge-quadro per lottare più efficacemente contro il terrorismo internazionale.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-04-2008]
Tutti sanno bene che il web non è l'unico mezzo di comunicazione e propaganda del terrorismo internazionale e non; tuttavia la rete delle reti è divenuta piano piano il mezzo tecnico privilegiato, sia per la facilità di diffusione sia per le facilità di consultazione.
Si calcola che ci siano oltre 5000 siti che contribuiscono alla diffusione di idee malsane sui metodi di lotta politica o religiosa, stando a quanto ha comunicato il Coordinatore europeo contro il terrorismo Gilles de Kerchove al Parlamento europeo appena una settimana fa.
Prendendo le mosse da questa considerazioni, i ministri dei singoli paesi hanno deciso di modificare l'indirizzo del 13 giugno 2002 relativo alla lotta contro il terrorismo secondo le raccomandazioni della Commissione del novembre dello scorso anno.
Pur raccomandando il rispetto dei dati personali e la salvaguardia dei diritti costituzionali, da Bruxelles arriva l'invito ad ottenere la piena collaborazione dei fornitori di connessione e di servizi internet "per prevenire delitti e identificare i criminali".
Come ciò sia possibile, lo dirà solo l'esperienza pratica, anche se da molte parti si teme una possibile deriva "all'americana" della privacy sulle ali di una pretesa e sempre più opinabile sicurezza; specie da noi, che in materia di intercettazioni abusive abbiamo dimostrato di non essere secondi a nessuno.
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