Perché non dobbiamo dimenticarci di Dmitry

Yuri Bettini, dalle colonne di Dev del mese di ottobre, esprime solidarietà a Dmitry Sklyarov e preoccupazione per il significato della sua vicenda.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-10-2001]

L'editoriale di Bettini ha, tra i tanti, un pregio che va sottolineato: infatti evidenzia che Dmitry Sklyarov non ha commesso reati.

Ricordiamo che Dmitry è stato arrestato dal FBI a Las Vegas, dopo avere partecipato a un convegno sulla criptoanalisi, con l'accusa di avere scritto un programma in grado di superare il sistema di crittografia utilizzato da Adobe per proteggere i propri e-books. Peccato che Dmitry sia cittadino russo, risieda a Mosca e colà abbia scritto quel software: in Russia la normativa legale sul copyright è diversa da quella in vigore negli U.S.A., perciò il fondamento giuridico dell'accusa che gli viene mossa è inconsistente.

Ho letto molti articoli sulla vicenda, che ha prodotto un certo rumore soprattutto negli Stati Uniti, ma nessuno di essi pone in evidenza tale ovvia, quanto fondamentale, contraddizione. In pratica, le autorità statunitensi si stanno comportando come se le leggi del loro Paese avessero un sorta di validità universale (in effetti non è il solo caso), e perciò commettesse comunque un reato e risultasse perseguibile non appena messo piede sul sacro suolo d'America chi non le rispetti laddove esse peraltro non esistono.

Molte penne, e tra esse si contano firme assai quotate, pur soffermandosi su questioni importanti quali il caso umano e la libertà di espressione, non cogliendo affatto tale aspetto hanno fatto di Dmitry un ragazzo ingenuo e birbone che ha commesso una marachella: tanto vale tirargli le orecchie e lasciarlo andare, lo spavento è tale che non ci proverà più.

Le cose non stanno così. Se, come Bettini ci racconta, la reazione di Mosca è consistita semplicemente nel confermare che anche per i cittadini russi il DMCA (la legge statunitense a tutela del copyright) ha valore, quando si rechino negli U.S.A., allora tutta la vicenda si colora di tinte assai fosche. Visti i tempi che corrono, vien da pensare che Dmitry sia, a questo punto, vittima anche della "ragion di Stato", cioè di qualche dannato gioco di opportunità politica.

Inoltre, tra un ritardo e un rinvio, i tempi del processo si allungano: oltre ad una non trascurabile pressione psicologica su Sklyarov, ciò tende a generare un pericoloso effetto nebbia nella memoria del pubblico.

Non dobbiamo dimenticarci di Dmitry, per molte buone ragioni.

Leggi la seconda parte - Ebbene, perché?

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (0)


La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Hai mai acceduto a una rete Wi-Fi di qualcuno senza il suo permesso?
No, mai.
No, ma lo farei se ne avessi la possibilità.
Sì, ma era una rete Wi-Fi pubblica approntata appositamente.
Sì, ma era una rete Wi-Fi lasciata aperta e quindi ci potevo entrare anche senza le credenziali necessarie.
Sì, una rete Wi-Fi privata di cui ho hackerato la password (o di cui ho conosciuto la password).

Mostra i risultati (2302 voti)
Maggio 2025
Il progetto che salva i vecchi PC insegnando a installare Linux
Android 16 e lo smartphone diventa un PC
Apocalisse Bitcoin
Da Asus la scheda video col giroscopio per prevenire il sagging
Perso per sempre il codice sorgente di Fallout
Aprile 2025
Windows Recall è ora ufficialmente disponibile
"Imbrogliare su tutto": dagli esami universitari ai colloqui di lavoro
Intel pronta a licenziare 20.000 persone
Fire TV stick, Amazon pronta a lasciare Android per Vega OS
Siti per adulti, Agcom impone la verifica dell’età con il doppio anonimato
Android sempre più esigente: ora servono almeno 32 Gbyte
Il terzo giorno Android si riavvia
Microsoft: ''Non toccate la cartella misteriosa''
Windows Recall, forse è la volta buona
Le funzioni di Skype che Teams non ha
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 11 maggio


web metrics