Google ammette la vulnerabilità ma rassicura gli utenti: grazie alle "scatole di sabbia", i pericoli sono limitati.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-10-2008]
C'è una falla in Android e, sebbene Google e gli scopritori stiano già lavorando alacremente per risolverla, ancora non esiste una patch.
Il merito di aver segnalato la prima vulnerabilità del Googlefonino, che proprio in questi giorni T-Mobile sta iniziando a distribuire nella variante nota come Htc G1, va a Charlie Milller, Mark Daniele e Jake Honoroff, esperti di sicurezza di Indipendent Security Evaluator.
I dettagli, al momento, non sono ancora stati resi noti: Google preferisce che prima venga realizzato e distribuito un aggiornamento di sicurezza e che solo dopo si diffondano tutte le informazioni sull'exploit. Per ora, quindi, gli utenti di G1 devono solo stare molto attenti.
In realtà - fanno sapere da Mountain View - la situazione non è poi così grave: è vero che c'è una falla, ma la struttura di Android, basata sulle sandbox, garantisce una certa protezione contro i malintenzionati che vorrebbero sfruttarla.
Se anche qualcuno riuscisse a installare un software malevolo all'insaputa del padrone del telefonino, non sarebbe tutto il sistema a essere in pericolo: ogni applicazione gira "sigillata" in una sandbox, separata dalle altre.
Secondo Miller, uno degli scopritori, questa falla esiste perché Google ha usato una vecchia versione di uno dei componenti open source di Android, affetto da una vulnerabilità. Si ripete, insomma, la storia del Webkit buggato di Chrome.
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