Dopo Microsoft, anche Google ridimensiona le ambizioni e si arrende alla pressioni della major della carta stampata.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-04-2009]
Circa un anno addietro, il management di Microsoft ha deciso di archiviare il capitolo Live Search Books e Live Search Academic, i servizi online di ricerca libri inizialmente pensati per contrastare Google - che aveva lanciato Google Print - e poi abbandonati di fronte ai costi e alle pressioni degli editori che accusavano l'azienda di tradimento dopo che per decenni aveva sventolato la bandiera del copyright.
Probabilmente la questione dei costi, stimati in circa 230 milioni di dollari, era solo una fumata in copertura per giustificare l'abbandono di un progetto in sé ambizioso e che aveva portato all'archiviazione digitale di milioni di articoli di giornale e di centinaia di migliaia di volumi; infatti è da presumere che i costi sopportati a Mountain View per la propria analoga iniziativa non siano stati inferiori.
La spiegazione della chiusura risiede invece con ogni probabilità nella causa legale intentata già nel 2004 da alcuni dei maggiori rappresentanti dell'editoria statunitense, che lamentavano come Google avesse promesso di offrire libero e gratuito accesso alle sterminate biblioteche universitarie e via via ad altre opere non protette dal diritto d'autore.
Questo almeno è quanto riportano alcune agenzie si stampa, tra cui Adnkronos, dove ad opera dell'AIE vengono spiegati, per la verità in modo un po' specioso, i presunti "rischi" della soluzione culturale ideata dal gigante di Mountain View, che per portare avanti la propria iniziativa dovrà sborsare decine di dollari per ogni opera digitalizzata.
Tutto ciò avviene mentre proseguono le audizioni del nostrano Comitato ministeriale antipirateria e i reiterati assalti di alcuni politici contro l'"anarchia" e i rischi veri o presunti dell'Internet, tutti volti a una "normalizzazione" di tipo cinese del mezzo tecnico.
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