Il progetto intendeva mettere a disposizione di tutti le opere dell'ingegno finanziate con soldi pubblici.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-06-2005]
Giallo nel web: "Scarichiamoli!", il progetto che intendeva mettere a disposizione di tutti le opere dell'ingegno finanziate con soldi pubblici, è sparito.
L'iniziativa, nata all'interno della comunità italiana di Creative Commons, aveva riscosso da subito grande entusiasmo da parte della società civile (attraverso l'adesione di associazioni e privati cittadini), ed era approdata al Senato della Repubblica, il primo Febbraio 2005.
Notevole la rilevanza internazionale, testimoniata dai favorevoli pareri di illustri personalità del "mondo open", tra le quali Lawrence Lessig (Creative Commons), Richard Stallman (Free Software Foundation) ed Herbert Van de Sompel (Open Archives Initiative).
"Il trasferimento si è reso necessario," sostiene Nicola Alcide Grossi, ideatore del progetto, "affinché "Scarichiamoli!" superasse la fase embrionale, nascesse e trasmettesse alla rete il suo vero patrimonio genetico. Ora è un progetto veramente aperto e di qualità."
L'obiettivo è la libera fruizione delle opere già pagate dal contribuente e quelle già di pubblico dominio. "Ma non solo in teoria: dobbiamo fare in modo che siano facilmente reperibili, accessibili a tutti (anche ai diversamente abili) senza oneri, con la massima qualità digitale e nella certezza che il loro utilizzo sia pienamente legale", puntualizza Grossi.
Il sito, superata la fase di rodaggio, appare agile e chiaro. Guida il navigatore tra questioni tecniche, come i principi ispiratori del progetto (Open Access, Open Content, Free Software / Open Source, Web Accessibility), e le opinioni autorevoli, raccolte nella sezione interviste.
"È uno spazio nel quale gli esponenti dei movimenti ai quali facciamo riferimento, introducono le loro teorie con semplicità, partendo da zero", sostiene Grossi. "In questo modo chiunque può conoscere questi movimenti e i principi che li sorreggono."
Scarichiamoli.org vuole essere un area di crescita comune: "coinvolgere i movimenti fratelli, "continua Grossi," è il presupposto per un reciproco arricchimento tra realtà che fino ad ora hanno lavorato autonomamente, disperdendo molte potenzialità."
Tra il sollievo dei suoi numerosi sostenitori, l'iniziativa prosegue, più agguerrita che mai.
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