I soldi destinati a diffondere l'Adsl sono stati dirottati alla difesa dall'influenza A. La Rete resta inutilizzata da metà della popolazione.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-09-2009]
Negli ultimi mesi, da più parti segnalano come in Italia l'uso di Internet non sia così diffuso come le martellanti pubblicità degli operatori telefonici potrebbero far credere: confermando sostanzialmente i dati dell'Unione Europea, l'Osservatorio Digitale Italia 2.0 ha rilevato che i navigatori italiani corrispondono a circa la metà della popolazione.
L'Osservatorio, organizzato da Confindustria, ha analizzato un campione di popolazione composto da persone tra i 15 e i 74 anni: di questi, solo il 47% usa la Rete.
Nel mondo del lavoro le cose non vanno meglio: i dati globali parlano di un terzo delle aziende che ancora non sfrutta le possibilità di Internet, cifra che sale al 43% considerando soltanto le microimprese.
Quelli che invece sono così fortunati da avere una Adsl nella maggior parte dei casi non arrivano nemmeno vicini a velocità da vera banda larga, intorno ai 20 Mbit/s, neppure se ufficialmente il loro contratto lo prevede: per lo più queste connessioni si fermano a 10 Mbit/s.
Esisteva, in realtà, una strategia studiata per porre rimedio a questa situazione: il cosiddetto "piano Romani", dal nome del viceministro che l'ha proposto, prevedeva la diffusione della banda larga in tutto il Paese entro il 2012, garantendo 2 Mbit/s a ogni cittadino digitale.
Il tutto sarebbe costato 1,47 miliardi di euro, una cifra consistente di cui fino a qualche tempo fa erano già disponibili 800 milioni.
Poi è arrivata l'influenza A e i soldi sono stati dirottati in blocco verso l'acquisto dei vaccini.
A svelare quanto molti sospettavano è stato il presidente di Telecom Italia, Gabriele Galateri di Genola, proprio in occasione dell'Osservatorio Italia Digitale: "Degli 800 milioni stanziati per la banda larga non ne abbiamo visto nemmeno uno" - ha dichiarato ai presenti - "e a un certo punto qualcuno mi ha detto: 'Vuoi i soldi per la banda larga o i vaccini per i bambini?'".
Pur con tutta la comprensione possibile per la prevenzione e la cura della salute, tenere anche qualcosa da parte (senza necessariamente sottrarlo ai vaccini) per rimediare al divario digitale non sarebbe stato tanto male, considerati gli effetti positivi che ciò avrebbe avuto sull'economia.
È l'Ocse a sottolinearlo, dichiarando che secondo i suoi studi ogni euro speso per la banda larga genera 4 euro di Pil e creando posti di lavoro.
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