Il gigante di Redmond ha un permesso speciale per seguire chi naviga attraverso il browser creato dal motore di ricerca “sicuro”.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-05-2022]
Sin dalla sua nascita, DuckDuckGo ha fatto del rispetto della privacy degli utenti la propria ragion d'essere e, per questo, è preferito a Google, Bing e soci da quanti non vogliono lasciare tracce del proprio passaggio nel web.
La fama di motore di ricerca "sicuro" ha però iniziato a scricchiolare già circa tre anni fa, quando DuckDuckGo è stato accusato di profilare gli utenti, anche se la spiegazione ufficiale del comportamento rilevato allora parlava di errori e falsi positivi.
Ora DuckDuckGo torna sotto accusa perché, stando a quanto ha scoperto l'esperto di sicurezza Zach Edwards, «il nuovo browser DuckDuckGo per iOS e Android non ferma il flusso dei dati verso Microsoft, LinkedIn o Bing».
Detto browser - spiega ancora Edwards - «ha una lista segreta» che elenca quali dati lasciar passare e in questa lista ci sarebbe Microsoft insieme a tutti i servizi a lei collegati. In altre parole, anche se si usa il browser di DuckDuckGo si viene tracciati da Microsoft.
A rendere più seria la questione c'è poi il fatto che, questa volta, tutto ciò non accade per una svista ma in base a un preciso accordo tra il gigante di Redmond e il motore di ricerca circa i risultati delle ricerche.
Non solo: l'esistenza di un tale accordo è ammessa fatto soltanto dopo che le scoperte di Edwards sono divenute pubbliche, con un evidente danno d'immagine per DuckDuckGo, sebbene tutto ciò sia valido soltanto per il browser e non anche per il motore di ricerca in sé.
A cercare di rimediare ai danni ha pensato Gabriel Weinberg, CEO di DuckDuckGo, il quale in un'intervista ha affermato che «Siamo stati sempre molto attenti a non promettere mai l'anonimato durante la navigazione, poiché in tutta onestà ciò non è possibile se si considera quanto rapidamente i tracker cambiano il modo in cui aggirano le protezioni».
«Ciò di cui stiamo parlando qui è una protezione che va ben oltre ciò che molti browser nemmeno tentano di fare, ossia bloccare gli script traccianti di terze parti prima ancora che carichino i siti cui sono collegati. Dato che facciamo quello che possiamo, gli utenti sono considerevolmente più protetti usando DuckDuckGo piuttosto che Safari, Firefox o altri browser».
Insomma, Weinberg non sembra tanto interessato a spiegare il libero transito accordato ai tracker legati a Microsoft (o il fatto che sia stato nascosto fino a che non è scoppiato il caso) quanto a imbastire una difesa sul fatto che i concorrenti si comportano anche peggio peggio: pare insomma aver scelto un argomento che è difficile definire solido, e che probabilmente non farà molto per riparare la reputazione danneggiata di DuckDuckGo.
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