App di giochi, a rischio la privacy dei bambini

Le più diffuse app di giochi rivolte ai minori contengono tracker che spiano i comportamenti online dei giovanissimi utenti.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-10-2020]

bambini privacy

Sono allarmanti i dati scaturiti da una ricerca effettuata sulle principali app di giochi rivolte ai più giovani che registrano milioni di download da parte di utenti italiani e stranieri dal Play Store di Google, dove sono liberamente scaricabili e nel 76% dei casi classificate secondo l'indice Pegi come adatte a bambini di appena 3 anni.

Su un campione di 500 app esaminate dall'Osservatorio di Federprivacy, è infatti emerso che 469 di esse (93,8%) contengono tracker di profilazione online che di fatto spiano i comportamenti online dei giovanissimi utenti, mentre 468 (93,6%) richiedono mediamente 10 permessi di accesso a varie funzioni o parti di informazioni presenti sul dispositivo elettronico in cui sono installate, e in quasi la metà dei casi (41,8%) gli sviluppatori hanno sede in Paesi considerati non sicuri perché non garantiscono un sufficiente livello di protezione dei dati personali.

Come se tutti questi trattamenti intrusivi non costituissero già fondati motivi di forte preoccupazione per i genitori che affidano uno smartphone o un tablet nelle mani dei propri figli, i risultati della ricerca non sono confortanti neanche riguardo al rispetto del Gdpr.

L'87% delle app esaminate non dichiarano di aver nominato un Data Protection Officer incaricato di vigilare sul rispetto della privacy a cui gli utenti italiani dovrebbero potersi rivolgersi in ogni momento per esercitare i loro diritti: l'articolo 3 del Gdpr assoggetta alla normativa europea anche quei titolari esteri che pur non essendo stabiliti nell'UE hanno comunque nel loro target gli interessati che si trovano nei paesi membri dell'Unione, aumentando così ulteriormente il livello di allerta.

Il presidente di Federprivacy Nicola Bernardi, raggiunto da Zeus News, ha commentato: "Che centinaia di app scaricate da milioni di minori italiani ed europei non abbiano adempiuto alla nomina di un Dpo o che in ogni caso abbiano omesso di pubblicarne i recapiti per contattarlo è una questione grave. A maggior ragione del fatto che queste applicazioni vengono presentate come innocui giochi per bambini e ragazzi ma raccolgono massivamente informazioni dei giovanissimi utenti profilando su larga scala i loro comportamenti online e trattando i loro dati personali in nazioni che non offrono garanzie sul rispetto della privacy".

"Auspichiamo quindi che le autorità di controllo non indugino a far luce su cosa facciano effettivamente queste app con i dati dei minori, specialmente quando si tratta dei soggetti più vulnerabili quali sono i bambini, e adottando nei confronti dei trasgressori i provvedimenti sanzionatori previsti dal Gdpr, che è ormai operativo da oltre due anni".

Tra gli altri risultati contemplati nel rapporto della ricerca, risalta anche che il 90,8% delle app (454) contengono avvisi pubblicitari e hanno nel contempo tracker di profilazione per proporre quindi ai giovani utenti annunci mirati in base ai loro gusti e alle loro preferenze.

Sondaggio
A partire da quale età i bambini dovrebbero avere uno smartphone personale?
Nessuna
3 anni o meno
4-5 anni
6-7 anni
8-9 anni
10-11 anni
12-14 anni
15-17 anni

Mostra i risultati (2128 voti)
Leggi i commenti (8)

Ben 459 sulle 500 app esaminate (91,8%) contengono tracker di Google, 273 contengono tracker di Facebook (54,6%), mentre sono pochi i casi in cui sono stati rilevati tracciatori online di Amazon (5,6%) e di Microsoft (3%).

Alla luce dei risultati evidenziati dalla ricerca, l'avvocato Antonio Ciccia Messina, presidente dell'associazione Persone & Privacy e legale esperto di protezione dati, ha rilasciato a Zeus News un commento sull'attuale scenario normativo della tutela della privacy dei minori con il Regolamento UE: "Purtroppo regolamenti e leggi sono incapaci di andare al di là di norme generali e si dimostrano molto spesso di difficile interpretazione, quasi sempre di complicata attuazione".

"Se e quando il consenso di un quindicenne possa essere considerato un vero consenso, o quando i genitori possano essere accantonati e il minore possa tuffarsi da solo nella rete virtuale, o ancora chi debba difendere i diritti di un minore quando i suoi dati sono stati violati, sono solo alcuni degli interrogativi più scottanti, talvolta rimossi e relegati nel limbo delle incertezze. Peraltro, le risposte non possono essere lasciate all'angoscia di singoli procedimenti giudiziari, magari a fattaccio avvenuto".

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (3)

Problema certo molto serio ma, a parte bloccare tutte le 459 app spione su 500 non vedo molte proposte percorribili. Anche fra gli intervistati vedo che le proposte di soluzione non brillano certo per la loro abbondanza ed acutezza, anzi proprio non ci sono.
29-11-2020 16:40

E gli intellettuali a lui contemporanei lo accusavano di non saper di fisica ..ma l'aveva vista giusta! > https://www.ibs.it/bomba-informatica-libro-paul-virilio/e/9788870786118
2-10-2020 10:45

https://www.youtube.com/watch?v=BWG8RqsjI88 ...Le app spiano anche gli adulti...
2-10-2020 09:09

La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Quanto è importante la fotocamera in un tablet?
La fotocamera nel tablet? Ma a che serve?
E' importante ma non essenziale, potrei farne tranquillamente a meno.
E' fondamentale: non comprerei mai un tablet senza una buona fotocamera, o meglio ancora due.
Non ho un tablet e non mi sono mai posto il problema.

Mostra i risultati (2361 voti)
Luglio 2025
PosteMobile da Vodafone a TIM: cambio rete nel 2026. 5 milioni di utenti coinvolti
Fratelli d'Italia, stretta sul ''pezzotto'': sanzioni per gli utenti fino a 16.000 euro
Scoprire gli amanti al concerto e licenziarli? In Italia non sarebbe mai potuto succedere
Svelate le specifiche dell'iPhone pieghevole: chip A20, fotocamera da 48 MP e prezzo davvero premium
Compensi per copia privata, la SIAE alza le tariffe. E vuole tassare anche il cloud
ChatGPT in imbarazzo: con un semplice trucco genera chiavi attivazione Windows
La IA di Google "fa calare il traffico" ai siti web: parte la denuncia alla Commissione Europea
Il frigorifero di Samsung che fa a meno del gas: sfrutta l'effetto Peltier
Il pericolo delle eSIM
SPID, l'addio è ufficiale: il governo punta su CIE e IT Wallet
Bollette gonfiate, le strategie illecite. Scandalo energetico in Italia
Eliza colpisce ancora
Fuga da Windows: in tre anni ha perso 400 milioni di utenti. Preferiti Android, Mac e Linux
Giugno 2025
Windows 10, aggiornamenti gratuiti per tutti. Ma ci sono requisiti da rispettare
Addio, vecchia carta d'identità: è obbligatorio passare alla CIE entro agosto 2026
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 26 luglio


web metrics