Le pappine di Murdoch piacciono a Bing

Microsoft pagerà profumatamente pur di far uscire News Corp da Google News. Intanto Mediaset dal suo cantuccio sta a guardare.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-11-2009]

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Dopo le lamentele di Murdoch relativamente alle notizie "piratate" in rete e relativa minaccia di far uscire tutto il suo gruppo editoriale online da Google News, pare che Microsoft (sempre attenta ai rumors del mercato) stia contattando il magnate offrendogli un bonus di diversi milioni di dollari per acquisire i diritti di diffusione, ovviamente a pagamento, dei notiziari facenti parte della catena News Corp e girarli sul suo motore di ricerca Bing.

La cosa un po' strana, al di là delle quasi certezze manifestate da autorevolissime pubblicazioni quali Financial Times e News Street Journal, è che lo stesso James, figlio dell'editore ed erede del suo impero, abbia recentemente espresso la convinzione che la carta stampata abbia i giorni contati e che l'avvenire dell'informazione riposi quasi esclusivamente sul web.

Da qui la logica conseguenza che, dopo aver creato negli anni milioni di newsdipendenti, sia arrivato il momento di far pagare a tutti la dose quotidiana. Ma c'è l'imponderabile dietro l'angolo, come acutamente fanno notare alcuni analisti.

Perché è stato calcolato che qualsiasi notizia vada oggi in rete inizierà la propria diffusione a macchia d'olio appena 30 secondi dopo essere stata battuta; e non è detto che la pretesa di riscuotere balzelli vantando copyright sulle news vada ad urtare contro un mare di difficoltà pratiche: chi "pubblica" "cosa" e per primo? e dove? e per quale bacino d'ascolto? Si potrebbe addirittura finire con un colpo di ritorno che avvantaggerebbe gli aggregatori gratuiti.

Infatti non avrebbe senso pagare per evere notizie quando le stesse circolano già in rete; molto meglio a questo punto adire a una via di mezzo, dove il sunto delle news sia gratuito, e a pagamento invece gli articoli veri e propri.

Del resto, già molti grandi editori di giornali online adottano questa politica; e, almeno allo stato attuale della vicenda Google sembra ridersene altamente, un po' perché la tecnologia del sito permette di chiedere la rimozione delle pubblicazioni sgradite, un po' perché ha già dimostrato per il passato di non ledere alcun diritto d'autore.

Intanto Confalonieri ha nascosto la mano dopo aver lanciato anche lui qualche pietra nello stagno; infatti, almeno per quanto riguarda la situazione europea, sembra il gioco dei quattro cantoni, la posta del quale è l'editoria in genere e non solo quella televisiva. Perciò in via Paleocapa a Milano si attendono gli eventi, studiando il campo in cui schierarsi e le mosse da effettuare, ma probabilmente non prima che la concorrenza nazionale, a cominciare dal gruppo De Benedetti-Espresso, abbia fatto le proprie scelte.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (2)

{Dekko2205}
Chi la spunterà ? Sto seguendo da un pò questa vicenda Murdoch-Google-Mediaset. Sarei proprio felice se Murdoch si "auto-escludesse" da Google, vorrei proprio vedere quanti utenti andrebbero a COMPRARSI le notizie on line quando possono averne gratuitamente più e più versioni con diversi tipi di approfondimenti. Stessa cosa... Leggi tutto
24-11-2009 12:53

{utente anonimo}
Cioè.... Bing pagherebbe per far sparire da google le notizie di newscorp?Ma che la microsoft vuole l'abbonamento all'antitrust?
24-11-2009 09:46

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