Pier Luigi Bersani del Partito democratico e Pierluigi Borghini del Popolo della Libertà hanno in testa la stessa soluzione per Telecom Italia: lo scorporo della Rete.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-02-2009]
Molti ricorderanno il famoso "scandalo Rovati", il consigliere economico di Prodi che inviò al maggiore azionista (allora) di Telecom Italia Marco Tronchetti Provera, su carta intestata della Presidenza del Consiglio, un progetto che prevedeva lo scorporo della Rete di Telecom Italia e la sua parziale messa in vendita, per ricavare risorse per sviluppare la banda larga, con una presenza pesante della Cassa Depositi e Prestiti.
Fu un tormentone per Prodi: Tronchetti mandò ai giornali un progetto che doveva rimanere riservato e di cui Rovati, scagionando Prodi, si assunse ogni responsabilità dimmettendosi. Prodi fu accusato dal centrodestra e da Berlusconi di voler intromettersi nell'economia, di voler espropriare un'azienda privata come Telecom Italia.
Chi appoggiò il piano fu Pier Luigi Bersani, allora responsabile del Ministero delle Attività produttive, l'uomo che nel 1999 facilitò al massimo l'Opa di Colaninno su Telecom ed oggi si è candidato a succedere a Veltroni nella leadership del Pd.
Bernabè dà la stessa risposta che dette Tronchetti un anno fa: "Non è accettabile che Telecom Italia venga espropriata di un suo asset fondamentale. Con Open Access si va incontro alle richieste di "imparzialità della Rete" fatte proprie dall'Authority".
E' possibile che questa volta lo scorporo della Rete possa essere uno dei primi contenuti di quell'intesa bipartisan per uscire dalla crisi sempre più grave, profonda e globale che molti invocano.
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cavaliere76