Il nuovo browser sembra anche poco rispettoso della privacy.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-07-2020]
Se siete utenti di Windows 10 (o, per lo meno, di una delle versioni supportate) in questi giorni Windows Update ha iniziato a proporvi un particolare aggiornamento: quello che installa il nuovo Edge basato su Chromium.
Anche se non ha fatto gridare nessuno al miracolo, la reincarnazione di Edge ha raccolto finora pareri sostanzialmente positivi e promette prestazioni migliori dei concorrenti.
Tuttavia qualche problema c'è: da un lato, l'aggiornamento che lo consegna agli utenti non è perfetto; dall'altro, pare che il nuovo browser inizi la propria esistenza andando a mettere le mani là dove non dovrebbe.
L'update in questione porta il codice KB4559309 e, per diversi utenti, è tutt'altro che benvenuto: molti hanno preso a segnalare come, dopo la sua installazione, il computer sia diventato inspiegabilmente più lento, addirittura «lento in modo insopportabile».
C'è chi ha rilevato tempi di avvio triplicati, chi ha notato un sensibile ritardo nell'avviare le applicazioni e chi ha dovuto rassegnarsi ad attendere parecchi secondi - se non minuti - prima che un comando venga eseguito.
Microsoft, per ora, non ha riconosciuto la presenza di problemi: a mano a mano che l'update si diffonderà l'eventuale aumento delle segnalazioni permetterà di capire se si tratti davvero di malfunzionamenti legati all'aggiornamento o se invece si tratti soltanto di coincidenze.
La seconda questione che gli utenti di Microsoft Edge si trovano ad affrontare non ha niente a che fare con bug o errori: sembra essere figlia di un comportamento predefinito.
Sebbene sia infatti normale che, all'atto dell'installazione, un browser chieda all'utente se questi voglia che vengano importate le impostazioni da altri browser (preferiti, password e via di seguito), Edge effettua l'importazione prima ancora di domandare il permesso.
L'installazione di Edge fa in effetti apparire la schermata con la richiesta, ma l'operazione inizia anche senza il consenso dell'utente, come alcune segnalazioni su Reddit dimostrano.
Considerata l'attenzione che di questi tempi viene rivolta alla tutela della privacy, quello del browser di Microsoft è davvero un passo falso, ma la questione non si limita a questo aspetto.
Dato che nessuno può mettere il naso nel codice di Edge (così come di qualsiasi altro prodotto closed source), chi assicura gli utenti che non avvenga altro a loro insaputa?
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