Google dalle reti Wi-Fi avrebbe collezionato dati riservati, frammenti di posta elettronica, informazioni mediche. Indagini in Francia, USA e altri Paesi, tra cui l'Italia.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-06-2010]
Non fa che peggiorare la situazione di Google dopo che è venuta alla luce la raccolta di dati inavvertitamente raccolti dalle reti Wi-Fi non protette per mezzo del software installato sulle Google Car.
Le auto dell'azienda si aggiravano per le città scattando le fotografie destinate a Street View e realizzando una mappa delle reti senza fili da usare per migliorare i servizi di localizzazione. Solo che, nel processo, hanno catturato anche 600 Gbyte di dati cui non avrebbero dovuto accedere.
Una nuova accusa arriva ora dalla Francia, e in particolare dalla Commission Nationale de l'Informatique et des Libertés, l'equivalente francese del Garante per la protezione dei dati personali.
I dati raccolti sarebbero sufficienti per ottenere profili piuttosto precisi degli utenti e, per il modo stesso con cui sono stati raccolti, georeferenziati: difficile immaginare un'invasione della privacy più massiccia di questa, effettuata oltretutto senza alcuna informazione previa agli utenti.
La CNIL accusa Google, in aggiunta alla violazione, di non averla avvisata di quanto stava per compiere; d'altra parte Google ha già affermato di essere del tutto inconsapevole dei dati che andava raccogliendo, e anche soltanto ammettere che avrebbe dovuto informare l'Autorità suonerebbe un po' strano.
E mentre la posizione dell'azienda in Francia si complica, il procuratore dello Stato americano del Connecticut, Richard Blumenthal dà il via a un'indagine che coinvolge altri 30 Stati per capire quali siano state le violazioni nei confronti della privacy commesse dalla società di Mountain View.
Anche in Italia c'è stato l'interessamento del Garante privacy, e sono in corso indagini anche in Germania, Spagna, Australia, Canada e Nuova Zelanda.
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