Passare troppo tempo davanti a uno schermo fa male: ai bambini serve attività fisica. Lo rivela uno studio britannico.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-10-2010]
Secondo uno studio realizzato da ricercatori dell'Università di Bristol se i preadolescenti mostrano segni di disagio psicologico, un'alta percentuale di essi può essere attribuita all'abitudine di passare oltre due ore al giorno davanti al computer o all'apparecchio televisivo.
Il rapporto è frutto delle ricerche portate avanti su un campione di 1000 bambini di età compresa tra i dieci e gli undici anni.
Per una settimana i ragazzi sono stati invitati a riempire un questionario in cui indicare il tempo passato davanti allo schermo e rispondere a domande circa il loro stato mentale, compresi eventuali problemi emotivi, comportamentali e relativi al rapporto con i compagni. Nel frattempo, la loro attività fisica veniva misurata con un accelerometro.
Il dato più preoccupante è che in oltre il 60% dei casi si sono avuti segnali di difficoltà psicologiche nei soggetti che abitualmente passavano oltre due ore giornaliere davanti a TV o computer.
Se poi i ragazzi facevano meno di un'ora al giorno di attività fisica, i segnali aumentavano in maniera ancora più consistente. Interessante è stato poi notare come non fosse l'attività sedentaria in sé a portare effetti negativi, ma solo il tempo passato davanti allo schermo: leggere o fare i compiti non ha mostrato conseguenze psicologiche, al contrario dei videogiochi o degli spettacoli televisivi.
"Sappiamo come l'attività fisica sia oltremodo utile alla salute sia mentale che fisica di giovani e giovanissimi, mentre abbiamo le prove dell'insorgenza di comportamenti negativi associati al tempo passato davanti allo schermo TV o alla consolle, anche se non è detto che un'elevata attività fisica possa fungere da compensazione" spiegano i ricercatori.
Tutto ciò ripropone una volta ancora l'attenzione che gli educatori dovrebbero porre ai modi ed ai tempi che bambini e adolescenti riservano all'attività ludica in ambiente statico, rispetto alla socializzazione - anche mediata da una normale ricerca egemonica - indotta dai giochi e dall'attività sportiva di gruppo.
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kevin