La rivelazione è contenuta in un documento interno al social network. Il Congresso USA ora indaga.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-09-2021]
Il sospetto che Facebook non sia esattamente un esempio di trasparenza non è esattamente una novità ma ultimamente alcune rivelazioni fatte dal Wall Street Journal contribuiscono a mettere il social network in blu in una luce ancora peggiore.
Dopo l'ammissione del fatto che le regole della piattaforma non si applicano ai VIP, il quotidiano americano rivela che Facebook sa perfettamente quanto Instagram - che è di sua proprietà - faccia male agli adolescenti, ma sostanzialmente decide di ignorare questo fenomeno.
Il resoconto si basa su alcuni documenti interni dai quali si apprende che il social network ha già condotto alcune ricerche approfondite, ma non pensate per la pubblicazione, al fine di verificare se e quanto la "cultura" nata intorno a piattaforme come Instagram abbia effetti negativi sugli utenti più giovani, e in particolare sulle ragazze adolescenti.
Il risultato dell'indagine è che Instagram viene percepito ed utilizzato come uno strumento essenziale e potente di «comparazione sociale» (più ancora di TikTok e Snapchat, secondo le ricerche condotte): le ragazzine soprattutto lo adoperano come un campo di battaglia in cui le armi sono le fotografie e i video e da cui emerge vincitore chi ha dimostrato il proprio valore in ambiti quali la bellezza estetica e il successo.
Studentesse ammettono di utilizzare Instagram per capire quanto siano "popolari", ossia benvolute e persino invidiate dalle coetanee che lo sono di meno, e si regolano su parametri che Instagram stesso pensa a fornire bombardandole di pubblicità e fotografie che raffigurano donne con corpi idealizzati.
Se già l'adolescenza è l'età dell'insicurezza e pressoché ogni ragazza pensa di non essere abbastanza bella, abbastanza magra, abbastanza apprezzata rispetto alle altre, Instagram potenzia in modo estremo questi atteggiamenti. Facebook stessa nel documento interno ammette: «Stiamo peggiorando i problemi relativi alla percezione del proprio corpo per una ragazza su tre».
Il rapporto del Wall Street Journal è lungo e dettagliato, ma alcuni punti meritano una particolare sottolineatura.
Per esempio, si apprende che una delle ricerche condotte da Facebook ha rilevato come il 40% delle utenti in USA e Regno Unito ha iniziato a sentirsi «brutta» dopo aver iniziato ad adoperare Instagram, a causa del confronto con le immagini ritoccate proposte.
Sono poi le adolescenti stesse che, nei sondaggi, hanno ammesso a Facebook di sentirsi «dipendenti da Instagram» e che vorrebbero potersene liberare almeno un po', riuscendo a evitare l'impulso di controllare gli aggiornamenti in continuazione; manca però l'autocontrollo per farlo.
Un'indagine del 2019, poi, conclude che «le adolescenti danno la colpa a Instagram per l'aumento di ansia e depressione», e tale fenomeno è stato non solo registrato in tutti i gruppi, ma è stato ammesso senza che alcuna domanda in merito fosse stata posta.
Infine, un 13% delle utenti britanniche e un 6% di quelle statunitensi che hanno ammesso di aver avuto impulsi suicidi ha rivelato di ritenere che l'idea sia nata a seguito del confronto con le altre utenti di Instagram e coi modelli proposti.
Tutto ciò sarebbe già inquietante in sé, ma assume connotati ancora più oscuri se lo si rapporta alla posizione ufficiale di Facebook: mentre internamente i dirigenti sapevano, all'esterno nulla trapelava; e non sarebbe mai trapelato se i documenti riservati non fossero stati trafugati.
Anche davanti alle richieste dirette del Senato americano, Facebook ha cercato di evitare ogni approfondimento: «Le risposte di Facebook sono state così evasive da sollevare molte ulteriori domande su ciò che stesse nascondendo» ha commentato il senatore Richard Blumenthal.
«Sembra che abbiano preso lezioni dalle grandi aziende del tabacco, prendendo di mira gli adolescenti tramite prodotti pericolosi, nascondendo al pubblico le ricerche scientifiche in merito» ha aggiunto il senatore.
Gli unici tentativi fatti da Facebook per contrastare i fenomeni rilevati stanno in modifiche all'interfaccia di Instagram come l'aggiunta della possibilità di nascondere il conteggio dei like, un numero capace di «generare ansia» negli utenti, ma gli effetti sono stati praticamente assenti.
Così, nonostante le prove circa i possibili danni derivanti dall'uso di Instagram, tutto è continuato sino a ora. Adesso che la rivelazione è stata fatta, però, il Congresso americano per opera di due senatori - tra cui il già citato Richard Blumenthal - ha deciso di avviare un'indagine.
«È evidente che Facebook non è capace di assumersi le proprie responsabilità» hanno dichiarato i senatori. «Il resoconto del Wall Street Journal rivela che i dirigenti di Facebook sono concentrati sulla crescita a tutti i costi, dando maggior valore al profitto piuttosto che alla salute e alle vite di bambini e adolescenti».
In attesa di vedere se ciò porterà a risultati concreti, il suggerimento è quindi: se avete dei figli adolescenti, non lasciateli troppo spesso soli con lo smartphone, specialmente se insistono nel voler usare i social network.
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