Il piano per la banda larga lo vedremo solo la prossima settimana

Il Consiglio dei Ministri decide le grandi linee del piano per la banda larga.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-03-2015]

banda larga

Il Consiglio dei Ministri di ieri ha ribadito le grandi linee per lo sviluppo della banda larga nelle telco fino a 100 Mbit/s.

Tali misure sono quelle che aveva già anticipato lo stesso Renzi con il sottosegretario Delrio: 6 miliardi di investimenti pubblici da qui al 2020, con l'utilizzo di fondi nazionali ma soprattutto europei.

Questi investimenti si vanno ad aggiungere ai 2 miliardi di euro già stanziati da Telecom Italia e da Vodafone Italia per lo sviluppo delle reti in fibra ottica.

I dettagli però li sapremo solo quando il governo varerà un disegno di legge, probabilmente la prossima settimana: un decreto sembra escluso.

Nel disegno di legge si definiranno meglio quelli che saranno i bonus fiscali e i crediti di imposta per le imprese che investono in reti a banda larga, gli incentivi fiscali per i clienti finali e soprattutto il servizio universale

Per servizio universale si intende l'obbligo per lo Stato di coprire con collegamenti a banda larga, con gare di affidamento del servizio a operatori già presenti, quelle zone urbane minori, rurali, montane che sono larga parte del nostro Paese e che sembrano escluse da tutti i piani, anche quelli più ambiziosi degli operatori privati, perché non prevedono ritorni immediati favorevoli per la redditività.

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Modem 56K - 1.8%
Adsl a bassa velocità (fino a 2 Mega) - 8.2%
Adsl a media velocità (fino a 6-7 Mega) - 39.2%
Adsl ad alta velocità (da 8 a 20+ Mega) - 23.9%
Fibra ottica 10 Mega - 2.5%
Fibra ottica fino a 30 Mega - 7.7%
Fibra ottica 100 Mega - 5.8%
Smartphone o chiavetta o modem 2G (Gprs, Edge) - 0.4%
Smartphone o chiavetta o modem 3G (Umts, Hspa, Hspa+) - 4.4%
Smartphone o chiavetta o modem 4G (Lte) - 1.5%
Satellite - 0.7%
Wi-Max - 4.0%
  Voti totali: 3891
 
Leggi i commenti (7)

La quantità di risorse per coprire a banda larga anche l'Italia "minore" sembrano interessare poco ai privati: Telecom Italia, Vodafone e tutti gli altri.

Che poi tanto "minore" non è, dal punto di vista turistico e dell'insediamento di piccole e medie imprese, ma è tuttora il punto di forza del sistema Italia.

Sarà questa la vera prova della reale determinazione di Renzi e del suo governo a fare sul serio in questo campo.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (5)

Altro fumo negli occhi degli utenti per estorcergli altri danari destinati a finire ai soliti noti. Il berlusconino non è certo diverso da coloro che lo hanno preceduto si crede solo più furbetto...
7-3-2015 18:44

Immagino che per finanziare il progetto si inventeranno una nuova tassa. Noi paghiamo, le imprese intascano gli incentivi, la rete rimane quella attuale. Ne riparliamo tra 5 anni. .
5-3-2015 09:41

Soldi che finiranno nelle solite tasche.... sono 20 anni che parlano di internet veloce ma, a parte le grandi città e qualche altra realtà locale... parole parole parole. Ci sono zone dove non hai accesso alla ADSL perché.... le centraline telecom sono piene !!! Ma che cazzo stiamo a dire
4-3-2015 22:53

Soldi pubblici che verranno(?) utilizzati per mettere reti veloci che poi resteranno di proprietà di T.I. Leggi tutto
4-3-2015 16:20

{awana}
Siamo in italia. Con l'aggravante di avere renzi, il parolaio fumogeno, al governo. Per questi motivi crederò quando vedrò. Voglio anche vedere quando la banda furbotti porterà la banda larga nei paesi, che a parità di estensione hanno molti meno elettori delle città.
4-3-2015 10:44

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