Con l'energia geotermica dei vulcani si ottiene elettricità pulita e in abbondanza.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-05-2015]
Un team di scienziati dell'americana AltaRock Energy sta elaborando un progetto per sfruttare il calore di un vulcano quiescente al fine di produrre elettricità.
Si tratta, in fondo, di una variante dei sistemi noti di sfruttamento dell'energia geotermica, facendo in modo di approfittare dell'elevato calore che si può trovare nei pressi di un vulcano.
Il vulcano prescelto per questo progetto - chiamato EGS, Enhanced Geothermal System - è il Newberry, nell'Oregon (USA), inattivo da oltre 1.000 anni.
Il progetto prevede di pompare 24 milioni di galloni di acqua (oltre 90 milioni di litri) in un pozzo di prova profondo 3,2 km; l'acqua sarà riscaldata e trasformata in vapore dal calore del vulcano, e riprenderà la via della superficie, andando ad alimentare una turbina.
Le incertezze non sono poche: «Il problema più grosso è capire se possiamo far circolare nel sistema abbastanza acqua da renderlo economico» spiega Susan Petty, presidente di AltaRock.
Dato che le spaccature naturali presenti nella roccia sotterranea non sono in grado di garantire il flusso desiderato, l'acqua fredda verrà pompata ad alta pressione, in modo da creare piccole fratture che aiuteranno a raggiungere il risultato sperato.
Le preoccupazioni relativa alla sicurezza e la remota possibilità che queste operazioni abbiano conseguenze in superficie (per esempio dando vita a terremoti) hanno spinto AltaRock a scegliere un luogo lontano dalle città; inoltre il governo americano ha preteso di sorvegliare attentamente ogni fase del progetto.
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