Con il lancio di Firefox Quantum 57, Mozilla ha cambiato il motore di ricerca predefinito all'interno del browser: al posto di Yahoo è tornato Google.

Non si è trattato di una pura scelta estetica: così facendo, Mozilla ha rescisso anzitempo un accordo stretto nel 2014 e che sarebbe dovuto durare sino al 2019.

La mamma di Firefox è convinta di aver agito all'interno del proprio diritto e rispettando pienamente il contratto di tre anni fa.

Tra le motivazioni indicate per questa decisione ci sarebbero mancati pagamenti da parte di Yahoo e la generale insoddisfazione di Mozilla per quanto riguarda le prestazioni del motore di ricerca.

Yahoo, dal canto proprio, sostiene che l'accordo sia stato rescisso ingiustamente, e così la questione è finita - com'era facile prevedere - in tribunale.

A questo punto della vicenda è difficile avere un quadro completamente chiaro, dato che molte parti delle accuse rivolte dall'una e dall'altra azienda e anche degli accordi in essere fino a novembre non sono di dominio pubblico.

Certo è che per Yahoo il supporto di Firefox era importante per mantenere una certa visibilità, considerato che - per svariati motivi - il motore di ricerca è oggi un'ombra di quello che era un tempo, schiacciato com'è fra Google e Bing di Microsoft.

Per Mozilla, le entrate generate da Yahoo costituivano una parte importante del bilancio. Ma il fatto che Mozilla stessa affermi di aver agito in questo modo al fine di «fare ciò che è meglio per il nostro marchio e per i nostri sforzi nel fornire una ricerca di qualità nel web» lascia pensare che Google sia riuscita a mettere sul piatto un'offerta più interessante.