Passa la direttiva UE sul copyright. E adesso?



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-03-2019]

copyright

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L'UE si accorda sull'Articolo 13: filtri sull'upload sempre più vicini

Il Parlamento dell'Unione Europea ha approvato il testo finale del progetto di direttiva sul diritto d'autore. Entrerà in vigore nell'UE dal 2021, se approvata dagli stati membri, e ha vari problemi.

  • La direttiva rischia di creare leggi differenti per ciascun paese UE.
  • È un salto nel buio, perché (come nota l'avvocato Guido Scorza su AgendaDigitale e sul Fatto Quotidiano) non è supportata da nessuno studio economico sul suo impatto, per cui non si sa quanto (e nemmeno se) i titolari dei diritti guadagneranno più soldi come promesso dai sostenitori della direttiva. Esperimenti analoghi in Germania non hanno ottenuto un soldo.
  • Il suo articolo 15 (ex articolo 11) crea in sostanza una sorta di tassa sulle citazioni: gli editori dovranno autorizzare espressamente ogni ripubblicazione delle loro notizie, salvo che si tratti di singole parole o "estratti molto brevi". Quanto brevi? Non è specificato. Questo dovrà essere chiarito dalle norme più dettagliate basate sulla direttiva. Ma una norma dello stesso genere esiste già in Spagna e ha prodotto la concentrazione del traffico sui grandi editori, svantaggiando quelli piccoli. Piccoli come il blog che state leggendo, per esempio.
  • Il suo articolo 17 (ex articolo 13) impone che tutti i grandi siti che permettono agli utenti di caricare contenuti debbano ottenere una licenza su quei contenuti e debbano filtrare quelli che violano il diritto d'autore; inoltre saranno responsabili per i contenuti immessi dagli utenti.

    In pratica si tratta di un filtro preventivo sugli upload, ossia una soluzione tecnica irrealizzabile (come si filtra un modello per stampante 3D sotto copyright?), oltre che uno strumento di censura formidabile (se ne volete un assaggio, guardate come si comporta il ContentID di Youtube).

    Per non parlare dell'assurdità di procurarsi una licenza preventiva per ogni possibile contenuto coperto da copyright: non solo musica e film, ma libri, foto, video, software, disegni, testi. Chi potrà negoziare una licenza a tappeto del genere? Solo chi ha tanti soldi.

  • L'articolo 17 prevede alcune esenzioni per l'esercizio del diritto di critica, recensione, parodia e collage, per cui i memi dovrebbero essere salvi. Sono esentati anche i siti come Wikipedia (le enciclopedie online non a scopo di lucro), le piattaforme di sviluppo di software open source, i servizi cloud, i negozi online e i servizi di comunicazione.

In sintesi, la direttiva crea un pantano legale che solo chi ha stuoli di avvocati potrà permettersi di gestire e comporta il rischio serio di zittire le voci dei piccoli o dei singoli.

Per esempio, si chiede la BBC, cosa succederà a chi condivide le proprie sessioni di videogioco su Youtube o Twitch? Il video di una sessione è una nuova opera, i cui diritti spettano al giocatore, ma include opere di proprietà dell'azienda creatrice del gioco. Opere al plurale, perché un videogioco contiene grafica, musica, dialoghi e software, ciascuno vincolato da un diritto d'autore separato. Verrà filtrato automaticamente? Un video di una festa di compleanno che contiene una canzone in sottofondo verrà bloccato?

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E cosa cambierà in questo blog, per esempio? Per ora nulla: io vivo e lavoro in Svizzera, per cui quello che scrivo non è toccato dalla direttiva, salvo che la Svizzera decida di adottare norme analoghe. Lo stesso vale anche per tutti i contenuti prodotti fuori dall'UE. Il risultato, insomma, è che chi sta nell'UE verrà penalizzato e chi ne sta fuori (Google o Facebook, per esempio) continuerà come prima e anzi starà meglio di prima, perché nessun europeo se la sentirà di costituire un'azienda concorrente.

Ma soprattutto mi sembra che i creatori di questa direttiva, e i politici che l'hanno approvata, non abbiano tenuto conto di una cosa fondamentale: non è che siccome adesso c'è la direttiva, allora i siti dei pirati audiovisivi che distribuiscono film, telefilm, musica e libri violando il diritto d'autore smetteranno improvvisamente di farlo.

Come andrà a finire non lo sa nessuno. Staremo a vedere. Ma se padri di Internet come Tim Berners-Lee e tanti altri sono contrari, forse dovremmo ascoltarli. Anche perché ci hanno detto più volte che quando la Rete trova un ostacolo, trova anche la maniera di aggirarlo.

Ma se volete una sintesi perfetta di cosa non va in questa direttiva, leggete cosa ha tweetato Luca Sofri in proposito:

Al di là di tutte le ragioni e i torti, nessun giornale è capace di spiegare come mai, se Google o FB sfruttano i contenuti "senza dare nulla in cambio", nessuno di quei giornali faccia la cosa più semplice: non indicizzarsi su Google, star via da FB. La risposta è facile.
— Luca Sofri (@lucasofri) March 26, 2019

Fonti aggiuntive: Cory Doctorow, Gizmodo, EFF, Torrentfreak.

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Paolo Attivissimo

(C) by Paolo Attivissimo - www.attivissimo.net.
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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 16)

Il fu "Galgano" da 900 pagine me lo sono già letto 2 volte, una volta in udienza un Giudice, stupito, mi disse "Scusi, ma lei il Codice Civile lo sa tutto a memoria?" Potrò concedermi qualche distrazione ogni tanto? :lol: E poi almeno il DSM ti aiuta a capire se è meglio cambiare marciapiede in caso di... Leggi tutto
3-4-2019 19:39

Mo dai, il DSM no Leggi tutto
3-4-2019 15:40

Caro Paolo, è notorio che le pecore stanno nel gregge ma non ti preoccupare, le pecore nere continueranno a supportarvi e a diffondere (con link al post ufficiale) i vostri contenuti. :alright: Leggi tutto
2-4-2019 21:43

Non puoi nemmeno pubblicare contro la volontà dell'autore. In democrazia la nostra libertà finisce dove inizia quella del prossimo. Non tutti sono persone d buona volontà che distribuiscono i loro lavori con licenze Creative Commons (audio, video, libri) o GPL (Software). O le rispetti e non ti lamenti o le ignori. Io ho scelto di... Leggi tutto
2-4-2019 21:24

Non avresti potuto esprimere il concetto meglio di così. :clap: :clap: :clap: Leggi tutto
2-4-2019 20:51

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