Produttore di adware si sente danneggiato e chiede i danni

La Zango chiede un risarcimento di 35 milioni di dollari perché un antispyware, distribuito anche in Google Pack, rimuove l'ospite indesiderato dai Pc degli utenti.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-05-2007]

pctools

Produrre o distribuire programmi antispyware o che rimuovono la pubblicità può rivelarsi più pericoloso del previsto. Capita infatti che la Zango, un'azienda che produce simpatici vermetti che infestano di pubblicità gli utenti, abbia fatto causa a PC Tools, chiedendo un risarcimento di 35 milioni di dollari.

PC Tools è infatti il produttore di Spyware Doctor, un software che rimuove dai Pc gli adware e gli spyware, generalmente considerati ospiti indesiderati. Una versione gratuita (la Starter Edition) di Spyware Doctor è anche inclusa nel Google Pack, il che gli offre una visibilità molto ampia.

La Zango si sente danneggiata dal fatto che il proprio software, installato forse non troppo consapevolmente da milioni di utenti, venga classificato come una seria minaccia da Spyware Doctor, e rimosso senza che l'utente sia preventivamente avvisato.

In realtà Spyware Doctor avvisa sempre l'utente prima di rimuovere uno spyware o un adware; ma probabilmente la Zango punta le proprie chance di vincere la causa sul fatto che il proprio software venga classificato da Spyware Doctor come una "minaccia elevata".

In passato anche Zone Labs, produttore del celebre firewall Zone Alarm, era stata trascinata in tribunale dalla Zango (nota in precedenza con il nome 180solutions), il cui software veniva classificato come spyware. Bisogna anche dire che nel 2006 la Zango era stata condannata a una multa di 3 milioni di dollari perché il proprio software veniva installato sui Pc degli utenti a loro insaputa.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 10)

Leggi tutto
24-5-2007 18:10

Chiara è chiara, il firewall ti dice che vuole scrivere in memoria fisica (ma x me scrive sul bios...) Se così fosse nella realtà, una palla al piede si potrebbe rivelare meno pesante del previsto, a parte il rischio di inciuccarsi una mainboard :-( Leggi tutto
24-5-2007 13:00

hai appena dato una definizione calzante di windows Leggi tutto
21-5-2007 22:33

Che vor dì ?? :roll: Leggi tutto
21-5-2007 21:29

ma LOL Leggi tutto
21-5-2007 21:01

La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Quali sono i rischi maggiori del cloud computing?
Distributed Denial of Service (DDoS): cresce l'impatto dei tempi di indisponibilità di un sito web, che possono costare perdite di milioni di euro in termini di introiti, produttività e immagine aziendale.
Frode: perpetrata da malintenzionati con l'obiettivo di trafugare i dati di un sito e creare storefront illegittimi, o da truffatori che intendono impadronirsi di numeri di carte di credito, la frode tende a colpire - prima o poi - tutte le aziende.
Violazione dei dati: le aziende tendono a consolidare i dati nelle applicazioni web (dati delle carte di credito ma anche di intellectual property, ad esempio); gli attacchi informatici bersagliano i siti e le infrastrutture che le supportano.
Malware del desktop: un malintenzionato riesce ad accedere a un desktop aziendale, approfittandone per attaccare i fornitori o le risorse interne o per visualizzare dati protetti. Come il trojan Zeus, che prende il controllo del browser dell'utente.
Tecnologie dirompenti: pur non essendo minacce nel senso stretto del termine, tecnologie come le applicazioni mobile e il trend del BYOD (bring-your-own-device) stanno cambiando le regole a cui le aziende si sono attenute sino a oggi.

Mostra i risultati (1372 voti)
Aprile 2024
Enel nel mirino dell'Antitrust per le bollette esagerate
TIM, altre ''rimodulazioni'' in arrivo
L'algoritmo di ricarica che raddoppia la vita utile delle batterie
Hype e Banca Sella, disservizi a profusione
Falla nei NAS D-Link, ma la patch non arriverà mai
La navigazione in incognito non è in incognito
Le tre stimmate della posta elettronica
Amazon abbandona i negozi coi cassieri a distanza
Marzo 2024
Buone azioni e serrature ridicole
Il piano Merlyn, ovvero la liquidazione di Tim
Falla nelle serrature elettroniche, milioni di stanze d'hotel a rischio
L'antenato di ChatGPT in un foglio Excel
La valle inquietante
La crisi di Tim e la divisione sindacale
La fine del mondo, virtuale
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 26 aprile


web metrics