Il sindacato getta la spugna davanti alla determinazione dell'azienda nell'esternalizzazione a Comdata; ma i lavoratori ricorreranno ai giudici.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-10-2007]
Si avvia a una conclusione provvisoria il caso Vodafone-Comdata e il conflitto tra azienda e sindacati. Abbiamo riportato di due giornate intere di sciopero e di numerose manifestazioni in tutto il Paese, contro l'esternalizzazione del back-office (le attività non a diretto contatto con la clientela) alla torinese Comdata, insieme ai 914 dipendenti che vi lavorano.
Vodafone non vuole sentire ragioni: la cessione verrà fatta alla data prestabilita. Il sindacato a questo punto, come ha sempre fatto in occasioni analoghe, vorrebbe concordare le migliori condizioni per salvaguardare il più possibile i diritti retributivi e normativi che i lavoratori godevano in Vodafone anche in Comdata, attraverso un cosidetto accordo di armonizzazione.
E' certo però che la maggioranza dei lavoratori interessati ha già deciso di continuare forme di lotta sempre più radicali e originali, ma soprattutto di negare formalmente ai sindacati la delega a trattare per conto e nome loro l'esternalizzazione.
Ricordiamo a questo proposito l'esperienza felice dei 23 lavoratori Telepost di Milano, un'azienda controllata da Pirelli Real Estate e dalla stessa Comdata che, qualche anno fa, era stata costituita per gestire la posta in arrivo a Telecom Italia con l'esternalizzazione di quasi 200 addetti, via via ridottisi a causa di dimissioni e licenziamenti.
I 23 lavoratori Telepost hanno ottenuto dal giudice di essere reintegrati in Telecom Italia; è allo stesso risultato che oggi punterebbero i lavoratori Vodafone.
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