Bruce Perens riassume il cammino fatto dal Software Libero nell'ultimo decennio: Microsoft resta la sfida principale, ma l'Open Source è cresciuto tanto che non deve temere nemmeno le sfide più grandi.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-02-2008]
Bruce Perens, uno dei padri dell'Open Source e tra le altre cose fondatore del progetto Linux Standard Base, celebra i 10 anni dell'Open Source rievocandone la storia fino a oggi e indicando la strada per il domani.
Se si vuole fissare una data di nascita, il 9 febbraio è il giorno ideale: in quella data, nel 1998, Perens pubblica la Open Source Definition e annuncia la Open Source Initiative, realizzata insieme a Eric Raymond.
Da allora, grazie alla collaborazione di Richard Stallman e del Free Software, l'Open Source è cresciuto riscuotendo un notevole successo, fino ad affermarsi decisamente nel settore dei server e dei sistemi integrati.
Ciò che più entusiasma Bruce Perens è il fatto che "l'innovazione è diventata pubblica. Molte aziende, istituzioni e individui condividono le innovazioni ogni giorno attraverso le comunità di sviluppo del Software Libero". Non si tratta più di aziende che "dividono il mercato per la monetizzazione diretta di idee proprietarie"; viene invece creata una comunità "attraverso il mercato per creare le idee e sfruttarle".
Nella pubblicazione si parla anche di Microsoft e di Sco: se quest'ultima viene liquidata rapidamente, "Microsoft rimane un problema, quale bastione del vecchio modo di pensare riguardo al software, e come epitome della vecchia scuola di sporche battaglie tra aziende".
Perens non è per niente tenero con la compagnia di Redmond: "La loro strategia attuale sembra essere quaella di avvelenarci con il denaro, più recentemente stringendo accordi con un certo numerodi distribuzioni Linux". E il pensiero corre a Novell, citata infatti poche righe più sotto, della quale si dice: "Novell non avrebbe avuto profitti quest'anno, senza Microsoft".
Le accuse sono note: diffondere Fud, usare i brevetti - ritenuti un male in sè - per spaventare la concorrenza e addirittura cercare di introdurre il Drm nelle normali pagine web (qui l'allusione è alla proposta di acquisto di Yahoo) per dominare il mercato: "Addio al "mostra sorgenti", alla possibilità di stampare gratuitamente, e addio Firefox, se Microsoft avrà successo".
Paura, incertezza e dubbio (questo il significato dell'acronimo Fud) sono tra le armi migliori di cui dispone Microsoft per fermare chi esprime interesse verso il software libero: sostenere che Linux viola decine di brevetti, o affermare che il costo complessivo di soluzioni basate su programmi Open Source sia superiore rispetto a quelle basate su Windows sono esempi di informazioni che spaventano gli utenti pur senza fornire prove, e portano quello stato d'incertezza che comunemente viene chiamato Fud.
Perens conclude valutando positivamente l'opposizione europea ai brevetti sul software, sebbene riconosca che la battaglia non sia ancora finita e che il pericolo di una loro riapparizione sia sempre dietro l'angolo, specie dopo la recente decisione di una corte inglese contro il rifiuto dei brevetti sul software.
In definitiva, però, Bruce Perens è ottimista: "Si può vedere che il futuro presenterà le proprie sfide per l'Open Source. Non avremmo mai potuto prevedere quanto saremmo cresciuti durante il Decennio Zero dell'Open Source. Ma abbiamo accumulato una forza straordinaria, al punto che possiamo considerare compiti più ampi. Unitevi a noi ora, mentre entriamo nel Primo Decennio".
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