I nuovi sistemi Intel e Amd

La scelta per chi deve acquistare un nuovo PC si fa ardua: restare fedeli alla famosa e prestigiosa Intel o migrare verso i nuovi sistemi AMD?



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-01-2002]

Già da qualche anno la lotta per la conquista della fetta maggiore di mercato si è fatta ardua ed oggi sono due le case produttrici di processori che occupano un posto di rilievo nel mercato dei sistemi domestici ed aziendali: stiamo parlando della Intel e di AMD.

Intel si vede avvantaggiata in questa "guerra", in quanto leader ventennale nella produzione di processori. Il suo nome è conosciuto da tutti e rispettato, l'utente molto spesso si affida ad un sistema Intel per averne più volte sentito tessere le lodi o solo perché ne conosce il nome. Unica pecca, questa situazione di monopolio ha portato Intel a non cercare la competitività dei prezzi, lasciando spazio a costruttori che non si pensava sarebbero riusciti ad eguagliarne la qualità dei prodotti.

In realtà c'è stato chi è riuscito a raggiungere ottimi livelli qualitativi, mantenendo i prezzi leggermente più contenuti della casa leader di mercato: stiamo parlando di AMD, azienda produttrice di processori che solo negli ultimi anni si sta ritagliando una cospicua fetta di mercato. Ora, nel periodo post-natalizio, vengono presentate le novità delle due case, che oggi si contendono il primato a suon di aggiornamenti e miglioramenti delle loro CPU.

Innanzitutto parliamo delle novità in casa Intel: Pentium 4 a 2 e 2,2 GHz. Rispetto ai P4 originali, detti Willamette, le nuove CPU adottano un processo di fabbricazione a 0,13 micron (contro i precedenti 0,18 micron) e interconnessioni al rame al posto di quelle tradizionali in alluminio. La conseguenza diretta di questo cambiamento nelle tecnologie produttive dei P4 fa sì che la dimensione della superficie di silicio sia passata da 217 mmq a 145 mmq e che il chip ora integri una quantità di cache di secondo livello doppia, pari a 512 KB. Il passaggio a transistor più piccoli e interconnessioni più efficienti porta con sé anche altri vantaggi: si parla di una diminuzione dei consumi e del calore dissipato (la tensione del core è passata da 1,75V a 1,5V), oltre che di un minor costo di produzione. Stando alle dichiarazioni di Intel si ottiene anche un incremento di prestazioni (rispetto ai P4 Willamette) del il 10% circa.

Questi chip di Intel appartengono alla nuova generazione di P4 nota con il nome in codice Northwood. Per differenziare il nuovo P4 Northwood a 2 GHz con il Willamette di pari frequenza introdotto lo scorso agosto, Intel ha aggiunto al modello più recente il suffisso "A". Al fine di abbassare i costi di un sistema con P4 ed ottenere comunque livelli di prestazioni di alto livello, Intel ha poi annunciato il rilascio di una nuova versione del chipset i845, in grado di supportare le più economiche memorie DDR, che quindi diventano un'alternativa alle RDRAM (i cui costi sono tuttora elevati) anche per la piattaforma P4. Parlando di costi, i due nuovi processori P4 a 2,2 GHz e 2 GHz costano rispettivamente, per ordini di 1.000 unità, 562$ e 364$.

A questo punto valutiamo la risposta della concorrenza: AMD XP 2000+, nuovo asso della casa di Sunnyvale. Innanzitutto, per chi non conoscesse la nomenclatura adottata da casa AMD, bisogna ricordare che la sigla riguardante la velocità del processore (in questo caso 2000+) non indica la reale velocità dello stesso, ma il rapporto di resa fra un processore appartenente a questa generazione ed un altro: nelle intenzioni della casa, si vorrebbe affermare che un processore 2000+ (la cui reale velocità è di 1.670 GHz) avrebbe le stesse prestazioni di un sistema Athlon tradizionale a 2 GHz o anche superiori. La sigla XP, inoltre, non ha lo stesso significato di quella adottata dalla Microsoft, ma sta per eXtra Performance. Per far riconoscere l'utilizzo di questa nomenclatura AMD si è affidata, oltre che a prove svolte dalla casa stessa, anche ad agenzie esterne (sul sito dell'AMD sono riportati i risultati ottenuti dalla Andersen Consulting) che, tramite prove comparative sui processori di tipo XP e utilizzando software per valutarne le prestazioni, ne hanno comunicato l'effettiva resa e quindi la validità del paragone.

A differenza dei nuovi P4, quest'ultimo modello di Athlon XP non presenta novità rispetto ai suoi predecessori a parte l'aumento di clock, passato dagli 1,6 GHz del modello 1900+ agli attuali 1,67 GHz. Gli Athlon XP, rispetto ai vecchi Athlon Thunderbird, possono contare sulla nuova architettura battezzata QuantiSpeed e su di un quantitativo di memoria cache su chip pari a 384 KB. Il nuovo Athlon XP 2000+ conserva la compatibilità con l'infrastruttura Socket A e supporta un front side bus a 266 MHz (ricordiamo che quello Intel è di 400 MHz). Anche questa CPU viene identificata da AMD utilizzando un numero di modello al posto della frequenza di clock espressa in megahertz.

A differenza di Intel, AMD non è ancora passata al processo produttivo a 0,13 micron, ma conta di farlo entro la fine dell'attuale trimestre con una nuova versione dell'Athlon XP conosciuta con il nome in codice di Thoroughbred. Nonostante questo, la dimensione degli Athlon XP è di soli 120 mmq, dunque sensibilmente inferiore persino rispetto ai P4 Northwood. A tal proposito c'è però da dire che i nuovi chip di Intel contengono 55 milioni di transistor contro i 37,5 milioni delle CPU targate AMD. Con l'arrivo di Thoroughbred le dimensioni del chip scenderanno ancora e saranno pari a 80 mmq.

Parlando di costi, il nuovo Athlon XP 2000+ viene venduto ad un prezzo di $339 per lotti minimi di 1.000 pezzi. Dai primi benchmark apparsi sui maggiori siti del settore appare evidente l'estrema vicinanza, in prestazioni, fra l'Athlon XP 2000+ ed il nuovo P4 a 2,2 GHz. Sebbene quest'ultimo, specie in alcuni test, sembra riuscire ad avvantaggiarsi della sua cache maggiorata e, in concomitanza con il chipset i850, della maggiore larghezza di banda offerta dalle memorie RDRAM, in generale, e soprattutto con le applicazioni più comuni, le prestazioni dei due chip sembrano andare a braccetto.

Infine, ricordiamo che il risultato di questi continui aggiornamenti è quella guerra alla CPU che da qualche tempo sta tenendo banco fra le riviste e i siti del settore. Questa guerra rappresenta finalmente un'importante possibilità di scelta per il consumatore, che oggi si trova davanti a due valide alternative.

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