BT blocca l'accesso a The Pirate Bay

La decisione di bloccare il tracker Bit Torrent è stata presa per rispettare in pieno il nuovo codice di regolamentazione degli operatori di telefonia mobile.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-04-2009]

BT operatori mobili bloccano accesso The Pirate Ba

Gli operatori mobili inglesi hanno deciso che i tempi sono maturi per bloccare l'accesso a The Pirate Bay dai terminali dei propri clienti. Da BT in giù, i fornitori dei servizi di telefonia mobile nel Regno Unito mostrano un messaggio di "contenuto bloccato" a chi tenti di accedere al sito svedese.

Non è chiaro se in realtà la condanna del tracker BitTorrent abbia qualcosa a che fare con questo, ma il messaggio rimanda semplicemente a un nuovo codice di autoregolamentazione adottato dagli operatori e denominato UK code of practice for the self-regulation of new forms of content on mobiles.

Scopo di questo codice è "limitare l'accesso ai siti Wap e Internet considerati non adatti ai minori" ossia quelli che mostrano "contenuti sessuali espliciti, attività criminali e hacking"; per maggiori informazioni, la pagina che compare al posto di The Pirate Bay rimanda al sito della Internet Watch Foundation.

A parte il fatto che non si capisce bene in quale delle tre categorie elencate sopra ricada la Baia dei Pirati (che, linkando un po' di tutto ma non ospitando niente, presta il fianco a ogni genere di accusa), occorre ricordare che la Iwf è un'organizzazione creata per combattere la pedofilia online e poi allargatasi alla lotta al materiale razzista e considerato osceno.

Ciò non ha nulla a che vedere con le questioni in cui è tipicamente coinvolta la Baia, ossia quelle relative al copyright, ma c'è di più: con una nota sul proprio sito, la Iwf prende le distanze dai provider inglesi, asserendo di essere stata coinvolta semplicemente in quanto ospita il testo del codice chiamato in causa da BT e soci.

La palla torna quindi agli operatori, che in effetti ammettono di aver agito indipendentemente da Iwf ma solo al fine di evitare l'accesso a contenuti potenzialmente per adulti da dispositivi che potrebbero finire in mano a dei minori (telefonini e portatili), come prevede il Codice.

Gli utenti che vogliono togliere il blocco - spiega infine BT - possono farlo rivolgendosi al servizio clienti.

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 10)

Hai ragione cri, ma purtroppo il pinguino sul desktop non ha ancora raggiunto gli altri in alcune cose e purtroppo la gente (anche gli utonti) preferisce tirar giù dal mulo certi sw piuttosto che cercare le alternative per gnu/linux. Comunque siamo praticamente ot.
15-8-2009 00:30

(non tirare in ballo cose come "le distro moderne a base linux sono usabili da chiunque" perchè sai benissimo che non è vero e te lo dice uno che ama Linux). Era riferito al tuo intervento precedente. Volevo solo dire che mezzi per utilizzare facilmente Linux ce ne sarebbero molti,dal Linx day,che seppur per un solo giorno... Leggi tutto
13-8-2009 15:56

Cristina, che volevi dire con il discorso su linux? Tutto il resto lo quoto
12-8-2009 17:29

{Cristina}
Certo che se il copyright non fosse di quasi un secolo...magari sarebbe divesoSe nn ci fosse l'impressione di voler affalcarsi come avvoltoi sugli utenti x guadagnarci a vita su di un opera magari,e dico magari,non ci sarebbe tutta la pirateria che c'è.Se non ci fosse di fondo l'impressione di venire presi x il xxxx farebbe... Leggi tutto
12-8-2009 12:25

Ok, su questo siamo d'accordo. Probabilmente prima mi son spiegato male. Resta il fatto che una ditta ha il diritto di lasciar scaricare dal suo sito per esempio, il suo sw a pagamento e farlo attivare dopo il pagamento Leggi tutto
25-4-2009 20:31

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L'app che permette di noleggiare un'autovettura direttamente dallo smartphone è molto contestata dai tassisti.
Non è necessario introdurre nuove regole per l'app. I tassisti hanno torto, perché il mondo si evolve ma loro ragionano come se Internet non esistesse, difendendo ciecamente la loro casta (che ha goduto di fin troppi privilegi negli ultimi anni).
I tassisti dovranno adeguarsi e mandare giù il boccone amaro, anche se un minimo di regolamentazione per l'app è necessaria.
L'app non va vietata del tutto, ma va limitata in modo pesante così da poter salvaguardare le esigenze dei tassisti.
L'app va completamente vietata: i tassisti hanno ragione a protestare, perché Uber minaccia il loro lavoro e viola leggi e regolamenti.
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