Mentre Bernabè rilancia il patto con gli spagnoli, Caio sostiene che senza i soldi dello Stato l'Italia non potrà superare il digital divide.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-05-2009]
Franco Bernabè smentisce le voci di una fusione Telecom Italia-Telefonica ma sostiene con forza la validità di un'alleanza con Telefonica, non solo finanziaria ma industriale.
Il fine è realizzare sinergie e ridurre i costi, insieme alla necessità che gli azionisti privati mettano mano al borsellino e dotino Telecom di maggiori mezzi finanziari, al fine di svolgere adeguatamente la sua missione.
A smentire certe analisi di Bernabè è Francesco Caio, il manager consulente incaricato dal governo di studiare lo sviluppo della banda larga in Italia. Secondo Bernabè in Italia l'Adsl di Telecom, fornita anche ai suoi concorrenti, sarebbe più che sufficiente per le necessità del Paese.
Un'analisi di questo tipo ci fa capire come la privatizzazione di Telecom Italia sia stato un flop: vendere a privati desiderosi solo di ricchi dividendi e permettere un'Opa su Telecom che l'ha solo gravata di un fortissimo debito, è stato contrario agli interessi del Paese e dello sviluppo di un'adeguata rete di telecomunicazioni.
Ora l'unica possibilità sarebbe quella che Telecom lanciasse dei bond, simili ai Tremonti bond e acquisiti come questi dallo Stato, che le permettano di attivare questi investimenti straordinari per la banda larga.
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