Il Consiglio di Stato ha negato il rimborso di 530 milioni che Telecom pretendeva per il canone versato nel 1998.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-12-2009]
A partire dal primo gennaio 1999 nell'Unione Euroepa è entrata in vigore la normativa che ha comportato la liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni anche in Italia; fino all'anno precedente era invece possibile ottenere la concessione esclusiva di fornitura del servizio versando un canone allo Stato (titolare del servizio), pratica che Telecom seguiva: lei pagava e lo Stato le lasciava esercitare il monopolio.
Nel 2000 Telecom ha deciso che il canone versato per il 1998 (dunque prima che entrasse in vigore la liberalizzazione) avrebbe dovuto esserle rimborsato; nella fattispecie voleva 386 milioni per Telecom Italia e 142 milioni per Tim, per un totale di 528 milioni.
Dopo quasi dieci anni di iter giuridico - e dopo una sentenza della Corte di Giustizia Europea che dava sì ragione a Telecom ma lasciava al giudice nazionale il compito di verificare se il canone servisse per poter esercitare il servizio, come in effetti era - il Consiglio di Stato ha negato la concessione del rimborso: Telecom resta a bocca asciutta.
In sostanza il Consiglio di Stato chiarisce che la richiesta di Telecom non ha alcuna base, dato che quanto pagato è né più né meno di quanto doveva per detenere il monopolio per l'ultima volta.
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cavaliere76