Gli utenti del sistema di Microsoft devono installare, in media, una patch di sicurezza ogni cinque giorni per le più svariate applicazioni.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-03-2010]
Gli utenti di Pc sono, generalmente, rassegnati: sanno che ogni software installato può contenere bug, che tali bug possono comportare problemi di sicurezza, che tali problemi vanno corretti e che dunque presto o tardi ci sarà una patch da installare.
In fondo non è un male così grande: la disponibilità delle correzioni potrà forse significare che qualcuno avrebbe potuto mettere più impegno nello scrivere quel particolare pezzetto di codice, ma anche che c'è qualcun altro che mantiene il software e prepara dei rimedi, grazie ai quali è possibile navigare relativamente sicuri.
Secunia ha calcolato - basandosi sui dati forniti dagli utenti che hanno installato il tool Personal Software Inspector - che l'utente medio di Windows ha sul proprio Pc programmi che provengono da 22 produttori diversi (lo studio fissa a 66 il numero medio della applicazioni presenti su un Pc Windows).
Tanta varietà genera confusione specie negli utenti meno esperti e, potenzialmente, è pericolosa; il pericolo aumenta ancora di più per via di quei programmi che non hanno un sistema integrato di installazione delle patch ma invitano l'utente a recarsi su un sito Web e scaricare la versione aggiornata, esponendoli in tal modo al rischio di cadere in qualche tranello (tipicamente malware che si spacciano per aggiornamenti).
Secunia ha un debole per i sistemi di aggiornamento centralizzati, come quelli in uso sui sistemi Unix e Linux, e ha in programma di rilasciare qualcosa del genere anche per Windows, un tool in grado di automatizzare la gestione degli update di decine di applicazioni: secondo Thomas Kristensen, che di Secunia è amministratore delegato, entro pochi mesi questo mirabile software vedrà la luce.
Se poi incontrerà il favore degli utenti e, più ancora, quello dei vari produttori di software, è tutto da vedere.
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