Banda larga e wireless

Gli operatori del settore Telecomunicazioni ed i Governi di molti Stati europei hanno puntato lo sguardo sulle nuove tecnologie di trasmissione, quali fibre ottiche e sistemi wireless, per poter sfruttare in un prossimo futuro le potenzialità di Internet a banda larga. La tecnologia via satellite non viene presa in considerazione in quanto questo tipo di connessione permette la sola ricezione di dati da parte degli utenti, non consentendo una vera interazione.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-05-2002]

Il sistema di trasmissione wireless permette una comunicazione dei dati i cui segnali viaggiano nello spazio via radiofrequenza o infrarosso. Il wireless è stato impiegato negli Stati Uniti sin dai primi anni Settanta per la trasmissione dei canali televisivi, mentre in Italia è arrivato soltanto due anni fa e utilizzato per consentire ai cellulari WAP (Wireless Application Protocol) di collegarsi alla grande Rete.

L'alternativa è costituita dalle fibre ottiche, le quali necessitano invece di grossi investimenti dovuti al costo della posa in opera sulla rete stradale e casa per casa.

Entrambi i protocolli (wireless e fibra ottica) sono in grado di trasmettere dati ad una velocità molto superiore ai mezzi utilizzati finora (doppino telefonico analogico, ISDN, ASDL). La banda larga non è altro che la velocità di trasmissione dati che arriva ad essere fino ad 8 volte superiore nel caso del wireless e fino a 100 volte nelle applicazioni industriali del protocollo a fibra ottica.

Le fibre ottiche consentirebbero inoltre utilizzazioni nuove ed ulteriori rispetto a tutte le altre tecniche: oltre alla normale navigazione in Internet, sono possibili la TV via cavo, la web TV, la multivideoconferenza e la ricezione/trasmissione di filmati ad altissima qualità in tempo reale e a schermo pieno.

Purtroppo, il cablaggio nelle città con le fibre ottiche risulta essere alquanto oneroso e poco fruttuoso economicamente: in linea di massima, gli investitori ritengono che non vi sarà un rientro assicurato ed immediato dei capitali, considerando che il pubblico degli utenti non ha mostrato una forte domanda dei servizi enucleati. Resta inoltre il problema dell'impegno statale contro l'investimento privato e, non marginalmente, il monopolio di notorie aziende fornitrici di servizi TLC.

In sostanza, la questione ruota attorno al ruolo di chi, in prima persona e direttamente, sarà in grado di godere degli utili di queste future ed ingenti operazioni e, soprattutto riuscirà a fornire servizi che facciano davvero gola agli utenti.

Al contrario, l'impiego del sistema wireless non risulta altrettanto impegnativo, ma in un'ottica a lungo termine, resta un'ipotesi provvisoria ed ugualmente infruttuosa.

Intanto, Erkki Liikanen, commissario europeo alla Società dell'Informazione, ha dichiarato pochi giorni fa che entro giugno sarà varato un piano d'azione europeo sulla banda larga che avrà una completa attuazione soltanto nel 2005 e soltanto in caso di un forte impegno economico e politico da parte dei singoli Paesi. Maurizio Gasparri, ministro italiano alle Comunicazioni, non è il solo a manifestare i dubbi.

Probabilmente, la via giusta è quella percorsa da FastWeb (www.fastweb.it) che ha ottenuto nel 2001 l'accesso alle infrastrutture del piano Socrate di Telecom Italia, cablando le principali città italiane e sfruttando le canaline a disposizione. I clienti italiani di FastWeb sono già più di 20.000 e i tempi di copertura dell'intero territorio nazionale sono gli stessi prospettati dal commissario europeo Erkki Liikanen.

Per ulteriori informazioni consiglio di consultare la rivista Internet magazine Go!Online, n. 58, marzo 2002.

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