L'era degli ebook elettronici è arrivata, ma gli editori cercano ancora di tenersi strette le esclusive.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-10-2010]
Complici il costo sempre maggiore della stampa cartacea, la diminuzione degli spazi domestici e la crescente offerta dei dispositivi elettronici di lettura, il nuovo anno vedrà probabilmente la consacrazione definitiva degli e-book e dei loro reader tra i prodotti più ricercati sul mercato dei prodotti a tecnologia avanzata.
L'Association of American Publishers stima che a oggi la vendita di testi in formato elettronico (trascinati anche dalle fortune dell'iPad) abbia superato di più del doppio la quota di mercato dello scorso anno, attestandosi sui 270 milioni di dollari.
Per la verità, anche i produttori dell'hardware hanno fatto la loro parte, proponendo miglioramenti e sconti, spesso in collegamento ad uno o più editori che vantano i diritti di pubblicazione cartacea delle varie opere.
Mentre in Italia l'editoria elettronica è ancora in fase di definizione, con le offerte per ora sulla carta di Mondadori e qualche altro, negli States la situazione è ben diversa: si va agli oltre 700 mila titoli vantati da Kindle al milione e passa distribuiti dal gigante Barnes&Noble e bisogna ancora stimare l'impatto che le disponibilità collegate all'iPad avranno sul mercato.
Cominciano inoltre a delinearsi le varie strategie che mirano a limitare le opere a una sola macchina e a un solo editore, un po' come avviene con i libri da Gutemberg in poi; ma nell'era della digitalizzazione, che poi è l'espressione dell'immaterialità di qualsiasi opera dell'ingegno, la pretesa sembra assai riduttiva anche se in parte comprensibile.
Così per esempio in Francia la piattaforma ePagine sembra aver legato indissolubilmente le opere elettroniche edite da Broken, sotto il benevolo ed interessato patronato del Sindacat National de l'Edition; il reader deputato a sancire l'indissolubile matrimonio sarebbe Cybook Orizon, che registrerà addirittura i parametri in modo che qualsiasi futura operazione dovrà farsi mediante le librerie consorziate.
Intanto l'hardware prosegue nella sua logica evoluzione, anche se a volte in modo un po' strano. Per esempio all'ultimo salone Combined Exhibition of Advanced Technologies (CEATEC), una specie di SMAU del Sol Levante, l'operatore telefonico giapponese KDDI ha presentato un prototipo di tablet semitrasparente, con il touchscreen sul retro di modo che le dita non interferiscano con la visuale.
Occorre ovviamente usare tutte e due le mani perché l'indice, il medio e l'anulare dovranno essere usati per digitare o per la navigazione mentre la posizione delle dita sulla tastiera o sulla pagina web appare sul davanti con un indicatore colorato che ne rivela la posizione.
Il tutto è gestito da un rilevatore infrarosso che si attiva a contatto con le dita e, anche se per ora il sistema non sembra particolarmente ergonomico, forse avrà successo con gli schermi di minor dimensione come quelli degli smartphone.
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