Con Ultraviolet il DRM diventa cloud

Il nuovo lucchetto digitale proteggerà i contenuti creando una biblioteca online. Gli utenti saranno sempre meno padroni dei loro acquisti.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-01-2011]

Ultraviolet DECE DRM cloud

Oltre 50 grandi aziende dell'intrattenimento - tra cui Warner Bros., Philips, Adobe e le immancabili Micrsoft e RIAA - si sono consorziate nel Digital Entertainment Content Ecosystem (DECE) per promuovere e standardizzare un nuovo lucchetto DRM denominato UltraViolet.

Lo standard per ora prevede la possibilità di trasferire i prodotti digitali e i relativi diritti da una piattaforma all'altra e anche tra terminali diversi sfruttando una biblioteca cloud di contenuti.

DECE spiega che sarà possibile creare gratis un account UV per un massimo di 6 persone all'interno di un medesimo gruppo familiare per accedere ai contenuti protetti, disponibili online, da un massimo di 12 terminali certificati per ogni account.

Secondo le intenzioni dei proponenti il nuovo lucchetto, Ultraviolet si applicherà praticamente a tutto - dai prodotti acquistati online a quelli registrati su supporti fisici quali DVD e Blu Ray - con l'obiettivo di impedire anche la copia privata, offrendo in cambio la condivisione sui media di casa propria.

Peccato che, a fronte di un ipotetico "maggior beneficio per il consumatore" sia prevista una sostanziale restrizione rispetto all'attuale situazione, confermando peraltro la convinzione delle major, che si ritengono le proprietarie di programmi di cui i consumatori sono soltanto comodatari a titolo oneroso.

Ancora peggio, pare non si tenga conto del fatto che tutti gli attuali supporti registrabili sono gravati da imposta a favore degli aventi diritto quale corrispettivo per le possibili copie "private", quelle cioè destinate all'uso familiare.

Ma l'aspetto meno simpatico è che forse lo standard al momento attuale sembra non aver sciolto due importanti nodi, il primo dei quali è l'interrogativo circa la necessità o meno di una connessione online - che al momento pare proprio indispensabile - per usufruire del prodotto protetto da Ultraviolet.

A questo proposito tutti ricorderanno quando, a marzo dello scorso anno, i giocatori di Assassin's Creed Silent Hunter - protetto con un DRM simile all'UltraViolet - non poterono autenticarsi per diverso tempo sul server di Ubisoft a causa di un attacco denial of service condotto dai soliti "pirati".

Il secondo interrogativo nasce dal fatto che al momento due pesi massimi del settore quali Apple a Disney stanno fuori dal DECE.

Così i contenuti certificati Ultraviolet potrebbero ed esempio girare liberamente sui terminali della Mela, mentre quelli acquistati su iTunes resterebbero incompatibili con i terminali certificati dal Consorzio.

Incuranti di ciò, i partecipanti al nuovo cartello sperano che i supporti protetti dal nuovo lucchetto digitale saranno disponibili già dalla prossima estate e che la tecnologia sarà ufficialmente accettata da Gran Bretagna, Canada e Australia entro la fine del 2011.

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19-1-2011 11:21

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