L'assessore Boeri del Comune di Milano aveva postato il proprio scontento per le scelte sull'Expo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-07-2011]
Facebook cambia la politica? E' una domanda che si fanno in molti, anche in Italia, dopo che i quattro referendum su nucleare, acqua pubblica e legittimo impedimento - ignorati dalla Tv di Stato e da quella commerciale, per precisi ordini dal Governo - hanno raggiunto il quorum soprattutto grazie a una grande mobilitazione in Rete.
La mobilitazione della Rete è servita a compensare il grande gap in termini economici a favore della Moratti ed è servita a Pisapia per diventare, contro ogni pronostico, sindaco di Milano.
Oggi però sembrerebbe che la Rete - e soprattutto Facebook - possano dare fastidio alla stessa politica che ne ha goduto i benefici.
Nella riunione della Giunta comunale, il vicesindaco Maria Grazia Guida lo critica per questo: "Non si postano su Facebook gli stati d'animo".
Ma nell'era di Facebook è ammissibile che un politico, molto umanamente, non comunichi a elettori e simpatizzanti anche i propri momenti di scoramento e di delusione? Il volto della politica deve essere solo quello senza dubbi, vincente e ottimista a tutti i costi?
E la trasparenza? Assisteremo a una decisione come quella che vieta ai deputati tedeschi di postare su Twitter i lavori parlamentari?
Verrebbe da dire: questo è Facebook e non puoi farci niente, bellezza!
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