In Italia l'85% delle aziende è vulnerabile ad attacchi informatici, nel triennio 2008-2010 danni per 24 milioni di euro. Aumentano i casi di spionaggio industriale.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-07-2011]
Nel triennio 2008-2010 ben 22956 siti internet di aziende e istituzioni italiane sono stati "bucati" da attacchi informatici, operazioni che hanno generato danni per 24 milioni di euro, secondo le stime di Maglan Group.
"Il dato è sconcertante" - ha commentato Paolo Lezzi - "ma, a fronte di un'attenta analisi dei risultati dei penetration test da noi effettuati negli ultimi 48 mesi unitamente alle statistiche elaborate dai nostri laboratori, possiamo affermare che una percentuale considerevole delle aziende italiane, pari circa all'85%, risulta essere vulnerabile ad attacchi informatici e a forte rischio di penetrazione interna da parte di hacker professionisti e organizzazioni criminali specializzate nello spionaggio industriale computerizzato".
Configurazioni non sufficientemente sofisticate dei sistemi di difesa per la protezione dei dati e scarso o discontinuo monitoraggio di reti, sistemi e applicazioni possono essere fonte di gravi danni economici e di immagine per le imprese.
La maggiore percentuale delle intrusioni via web (circa l'80%) sono state registrate solo nel 2010, una tendenza che rispecchia l'andamento di altri paesi europei e che indica un notevole aumento dei casi rispetto al biennio precedente.
Circa il 60% dei sistemi operativi penetrati sono di origine Linux ed i restanti Microsoft, nonostante la messa in sicurezza di questi sistemi operativi possa garantire generalmente un buon livello di protezione.
Da gennaio a giugno 2011 sono stati registrati circa 15000 tentativi di penetrazione di siti web italiani e le previsioni per fine anno stimano che le perdite attribuibili a danni originati da intrusioni sui siti internet raggiungeranno un totale di 9,5 milioni di euro.
Con il costante aumento della quantità di informazioni trasmesse e diffuse via Internet è cresciuto constestualmente anche il rischio di sottrazione di dati commerciali, di violazione della privacy e di intrusione nelle reti aziendali anche da parte di organizzazione specializzate nello spionaggio industriale computerizzato. Gli esempi, come dimostrano le cronache più recenti, abbondano e saranno destinati ad aumentare in futuro.
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