I neuroni che nascono dal fegato

Alcuni scienziati americani, guidati da un italiano, sono riusciti a trasformare le cellule del fegato in neuroni perfettamente funzionanti.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-10-2011]

Neuroni da cellule del fegato Samuele Marro

Un gruppo di ricercatori della Stanford School of Medicine, guidati dall'italiano Samuele Marro e da Marius Werning, sono riusciti a trasformare cellule epatiche adulte in neuroni funzionanti.

Per ottenere un risultato analogo - passare da un "tipo" di cellula a un altro, completamente diverso - finora sembrava che l'unica strada fosse quella di passare attraverso lo stadio di cellule staminali pluripotenti indotte, come le ricerche del dottor Yamanaka hanno dimostrato essere possibile.

Gli scienziati di Stanford sono invece riusciti a passare direttamente da cellule del fegato a cellule del cervello, usando una tecnica di riprogrammazione cellulare che è allo studio dal 2009.

Basandosi sulle ricerche precedenti, il team di Marro ha utilizzato un virus per introdurre tre geni - Brn2, Ascl1 and Myt1l - all'interno di epatociti (le cellule del fegato) di topo; ciò ha portato in due settimane gli epatociti a mostrare caratteristiche proprie dei neuroni, e a esprimere geni neuronali in tre settimane, "spegnendo" allo stesso tempo i geni specifici che li caratterizzavano come cellule del fegato.

Qualche traccia dell'origine epatica dei nuovi neuroni è comunque rimasta: «ci sono alcuni resti della loro vita precedente, come una sorta di memoria» ha spiegato Werning «ma la grande maggioranza dei geni espressi dimostra una chiara preponderanza del programma di trascrizione neuronale».

Il ricordo della "vita precedente" non ha alcuna conseguenza pratica: i neuroni si comportano proprio come tali - sottolinea ancora Werning - e non mostrano alcuna funzione epatica residua.

L'importanza di questi studi è particolarmente elevata perché evitare di far passare le cellule attraverso lo stadio di staminali pluripotenti permette di cancellare il rischio che le nuove cellule diano vita a un tumore; inoltre, poter creare cellule partendo da altri tessuti consente di eliminare il problema del rigetto che ogni trapianto pone e anche quelli etici che l'uso di staminali embrionali (non di staminali indotte partendo da cellule adulte, per esempio della pelle) comportano.

Si aprono così nuove speranze concrete per chi soffre di malattie neurodegenerative, come il Parkinson o l'Alzheimer.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (2)

Peccato che abbiano mantenuto ampia memoria della loro vita precedente... :wink: Leggi tutto
9-10-2011 20:13

Abbiamo da tempo la dimostrazione che qualcuno è già riuscito a produrli da organi situati più in basso e li ha impiantati con successo :wink:
7-10-2011 12:25

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