L'AGCM ordina il blocco della piattaforma di e-commerce accusata di truffa.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-03-2012]
L'AGCM - Autorità Garante per la Concorrenza del Mercato, ossia l'Antitrust - ha imposto l'oscuramento del sito Private Outlet.
Si tratta di uno dei club privati di acquisto, tramite i quali i soci possono acquistare determinati prodotti con sconti anche molto forti, che ha avuto più successo negli ultimi tempi.
La mossa dell'AGCM segue le segnalazioni di diversi clienti insoddisfatti, secondo i quali non solo la merce sarebbe stata spedita con molto ritardo rispetto a quanto indicato, ma in alcuni casi si sarebbero trovati di fronte a delle vere e proprie truffe.
Il Garante spiega che Private Outlet «avrebbe diffuso attraverso il proprio sito Internet contenuti idonei ad indurre in errore i consumatori in merito alla disponibilità dei prodotti offerti in vendita».
Alcuni lamentano la mancata consegna della merce, altri il ricevimento di prodotti diversi da quelli ordinati, altri ancora la ricezione di un codice per il tracciamento della spedizione inesistente.
Tutto ciò è stato ritenuto dall'AGCM sufficiente per ordinare agli ISP di rendere inaccessibile il sito.
Al di là delle accuse, ci si chiede tuttavia se questa mossa sia del tutto lecita, come peraltro già ci si chiedeva pochi giorni fa quando l'AGCOM paventava la possibilità di oscurare i siti per difendere il copyright: può un'autorità amministrativa ordinare il blocco di un sito web, anche se le intenzioni sono più che rette (come difendere i consumatori dalle truffe)?
Si capisce quindi come in questo caso i problemi siano due: da un lato, la necessità di vigilare sui siti di e-commerce (una realtà su cui il governo punta molto per lo sviluppo dell'Agenda Digitale italiana), dall'altra, fare chiarezza sui poteri concessi alle autorità. In entrambi i casi, si tratta di evitare abusi.
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