Trascinata in una casa abbandonata alla periferia di Cerignola. Gli aguzzini sono cinque coetanei, poco più che bambini.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-03-2012]
E' l'ennesimo caso di violenza sessuale sviluppatosi a seguito del malaccorto uso del noto social network da parte degli adolescenti, ma questa volta stupisce e intristisce l'età di tutti i protagonisti: la vittima infatti è una ragazzina di tredici anni, e il branco era composto da tre tredicenni e due quattordicenni.
Accade a Cerignola (Foggia), dove la tredicenne aveva stretto amicizia su Facebook con uno dei due quattordicenni che, tra un'abile moina e l'altra, riesce a convincerla a fissare un appuntamento per conoscersi di persona.
Secondo la ricostruzione della polizia, già al primo incontro il ragazzo tenta un approccio sessuale, incontrando però la resistenza della ragazzina. Nei giorni seguenti, sempre attraverso il social network, il ragazzo cerca allora di farsi perdonare e la convince nuovamente a fissare un appuntamento che dovrebbe essere chiarificatore.
Stavolta però all'appuntamento l'ingenua vittima si trova davanti il suo amico accompagnato dagli altri quattro adolescenti. Sempre secondo le indagini, sembra che il gruppo avesse un preciso piano di stupro premeditato, con un ruolo ben assegnato a ciascuno dei componenti della banda: uno farà da "palo", un altro coprirà la via di fuga e l'altro ancora fungerà da cameraman per le riprese video. I due quattordicenni invece sono la "forza bruta" che dovrà stuprarla.
Una volta trascinata la piccola in una casa abbandonata alla periferia di Cerignola, uno dei quattordicenni inizia a baciare la ragazzina, mentre il tredicenne con la videocamera riprende la scena.
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A questo punto i due quattordicenni chiedono esplicitamente alla vittima di avere con entrambi rapporti sessuali completi, minacciando di pubblicare su YouTube il filmato appena girato se si fosse rifiutata. La ragazzina, angosciata all'idea di perdere la reputazione e la dignità, è costretta ad acconsentire e a subire la violenza fino in fondo.
La bestiale bravata sarebbe rimasta impunita se la ragazzina, in seguito, non avesse trovato il coraggio di confidare quanto accadutole a un'amica adulta. Sarà quest'ultima a spingere la tredicenne a parlarne con i genitori, che accompagnano immediatamente la figlia al commissariato, dove racconta tutto.
Una volta individuati i responsabili, il Tribunale dei minori di Bari dispone il collocamento dei due quattordicenni in una comunità, mentre per i tre tredicenni - non imputabili per via dell'età - la vita continua serena come prima.
Rimane difficile per un adulto comprendere il meccanismo mentale di un'adolescente che, a fronte della diffusione di un innocuo video dove si sbaciucchia con un coetaneo, preferisce subire una violenza sessuale di gruppo; ma non è difficile rammentare sempre di tenere ben sotto controllo l'insidioso rapporto che i nostri figli adolescenti hanno con i social network. Facebook in testa.
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