Cyberwarfare 2
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-04-2012]
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Cyber-warfare
In questo momento, gli strumenti più utilizzati per la guerra digitale sono ancora il cosiddetto "malware" (virus e affini) e gli "exploit". In pratica, si tratta dello stesso arsenale usato dai cosiddetti "hacker" (che in realtà sono "cracker" o "intruder") e dagli "script kiddies". Potete trovare quintali di questa "roba" su Internet, ad esempio qui e qui.
Le principali differenze tra questi grimaldelli da delinquenti comuni e le "armi digitali" dei militari sono due: le armi digitali sono molto più raffinate e, soprattutto, sono spesso concepite per produrre danni fisici.
Un esempio da manuale è Stuxnet. Questo virus (che in realtà è un worm trasportato da un trojan horse) è il risultato del lavoro di diversi programmatori professionisti, o forse di diversi team di programmatori, ed è nettamente più complesso e raffinato della stragrande maggioranza dei virus "artigianali".
Inoltre, Stuxnet non è stato concepito per prendere il controllo del sistema avversario o per rubare informazioni riservate. Il suo scopo consiste nel provocare la rottura delle centrifughe usate in Iran per la separazione dell'Uranio 238 dal resto del minerale. In altri termini, Stuxnet è pensato per provocare dei danni fisici a degli impianti industriali, non dei semplici danni logici ad un computer.
Stuxnet ha reso evidente come l'interesse dei militari sia ormai passato dagli aspetti difensivi (proteggere i propri sistemi dagli attacchi degli "hacker" e dei terroristi) a quelli offensivi (attaccare i sistemi avversari).
In particolare, ai militari sembrano interessare le infrastrutture avversarie (reti elettriche, acquedotti, impianti industriali, impianti civili, etc.) ed i sistemi in grado di metterle fuori uso passando per i loro sistemi digitali di controllo (i cosiddetti sistemi SCADA e DCS).
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I militari stessi, tuttavia, si dicono largamente insoddisfatti dei sistemi esistenti. Diffondere una "epidemia" di Stuxnet può richiedere mesi, o persino anni, e non è affatto detto che fornisca i risultati sperati. Inoltre, una volta rilasciato, un virus può essere "catturato" e modificato per poi essere lanciato contro il Paese che lo aveva originariamente prodotto.
Per queste ragioni i militari stanno cercando strumenti più efficaci e controllabili, che possano ottenere risultati simili senza passare attraverso le CPU e la RAM dei sistemi avversari.
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Sistemi ECM e bombe a impulsi elettromagnetici
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