Interagendo coi bambini li aiuta a migliorare le loro capacità di comunicazione.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-10-2012]
Si chiama Charlie e sembra un pupazzo uscito da un programma per bambini; in effetti è davvero dedicato ai bambini, ma non si tratta di un semplice pupazzo.
Charlie è infatti un acronimo e sta per Child Centered Adaptive Robot for Learning Enviroments (Robot Adattativo per gli Ambienti di Apprendimento Dedicato ai Bambini) ed è stato realizzato da un dottorando dell'Università della Carolina del Sud, Laura Boccanfuso, per aiutare i bambini autistici a migliorare le proprie capacità di comunicazione.
Verde, con fiocchi rossa alle orecchie, Charlie si considera femminile ed è programmata con diversi giochi interattivi basati sulla comunicazione, specialmente per quanto riguarda l'imitazione e l'interazione a turni; per esempio, grazie alla videocamera posta nel naso può rilevare se un bambino ha sollevato un braccio e imitarlo.
Il sensore a infrarossi è in grado inoltre di rilevare la temperatura del bambino che ha di fronte e anche il ritmo della sua respirazione: in questo modo Charlie può capire se si sta agitando e sedersi tranquilla, aiutando così il bambino a calmarsi.
«La mia speranza» - spiega Laura Boccanfuso - «è che Charlie possa venire usato su larga scala e sia disponibile per ogni famiglia. Costruirla non è costoso, e dunque i genitori forse vorranno utilizzare i robot per aiutare in casa i loro figli a migliorare le proprie abilità di comunicazione».
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Intanto sono iniziati i test, condotti insieme a ricercatori della USC School of Medicine, su un gruppo di bambini affetti da autismo: nei prossimi sei mesi l'itnerazione col robot sarà esaminata a fondo e allora - conclude la dottoressa Boccanfuso - «sapremo se la nostra ipotesi sia vera. Sapremo se questo roboto è davvero in grado di migliorare la vita dei bambini con bisogni speciali. Sarebbe un sogno che diventa realtà»
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