Tre quarti dei ragazzi europei sono sicuri di saper come nascondere ai genitori quello che fanno online.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-11-2012]
Una ricerca ha rivelato un preoccupante gap tra quello che gli adolescenti fanno online e quello che ne sanno i loro genitori.
In tutta Europa, molti ragazzi accedono online a contenuti non appropriati, nonostante quasi i tre quarti (71,2%) degli adolescenti e anche di più nel nostro Paese (76.5%) affermino di avere la fiducia dei propri genitori a proposito di ciò che fanno durante la navigazione sul web.
Quasi un terzo dei genitori europei (31,8%) e il 44% di quelli italiani è convinto che il proprio figlio adolescente dica tutto ciò che fa su internet, e il 63,6% dei genitori ha fiducia nel fatto che non acceda a contenuti non appropriati. Tuttavia, questa disconnessione digitale tra figli e genitori fa sì che molti adolescenti intraprendano attività discutibili, pericolose e addirittura illegali.
Il 41,7% di adolescenti europei (43% in Italia) ammette che i propri genitori disapproverebbero i siti che visitano. Il 43,6% degli adolescenti europei, e quasi la metà in Italia (47,5%) ha visto almeno un video con contenuti che i genitori non approverebbero.
Il 34,1% degli adolescenti europei - cifra che in Italia raggiunge quasi la metà degli intervistati (47,5) - ha ammesso di aver scaricato musica pirata online mentre un preoccupante 6% ha ammesso di aver comprato alcolici o farmaci su Internet.
Il 25,6% dei ragazzi intervistati ha ammesso di cercare online le soluzioni delle verifiche scolastiche; nell'ordine, i più scorretti sono risultati gli adolescenti spagnoli (34%), quelli tedeschi (33,5%) e quelli italiani (30%).
Il 26,5% degli adolescenti italiani ha inviato o pubblicato su Internet una propria foto osé, rispetto a una media europea del'11,6%. Il 23,5% degli adolescenti europei ricerca intenzionalmente online immagini di nudo o esplicitamente pornografiche - e più di un terzo (37,7%) visualizza questo tipo di immagini fino a un paio di volte al mese (54% nel Regno Unito).
Il 15% dei ragazzi europei ha dichiarato di essersi effettivamente incontrato di persona con qualcuno che aveva conosciuto online. Il 44,2% dei genitori si è dimostrato convinto di sapere come scoprire che cosa il loro bambino sta facendo on-line, ma solo un quarto dei ragazzi ha dichiarato di non sapere come nascondere il proprio comportamento ai propri genitori.
La ricerca europea ha svelato che la maggior parte degli adolescenti adotta una serie di misure per nascondere il proprio comportamento online.
Il 47,5% degli adolescenti minimizza la finestra del browser quando un genitore entra nella stanza; in Italia lo fa il 54%. Il 38,8% cancella la cronologia del proprio browser. Il 28,7% degli adolescenti ha visualizzato qualcosa fuori casa. Il 28% nasconde o elimina contenuti video non appropriati. Il 17,7% dei ragazzi ha creato un indirizzo di posta elettronica privato sconosciuto ai propri genitori.
Solo il 22,6% dei genitori ha affermato di aver avuto una conversazione con i propri figli sulla sicurezza online, ma, ancor più preoccupante, il 17,6% non ha fatto proprio nulla per monitorare il comportamento online dei propri figli adolescenti, laddove quasi un terzo (30,8%), è convinto che i propri figli non corrano troppi pericoli online.
Tra i genitori che monitorano in qualche modo i propri figli: Circa un quarto (24%) dei genitori ha impostato le funzionalità di parental control sul dispositivo mobile dei figli adolescenti. Solo il 18,4% conosce la password del dispositivo mobile dei propri figli. Il 10,7% si è fatto dire dal proprio figlio adolescente la password d'accesso all'e-mail o ai social media. Solo il 2,2% imposta le funzionalità di parental control sul proprio computer di casa.
Poco più di un genitore su cinque (21,6%) ammette che il proprio ragazzo è più esperto di tecnologia di loro e che non sarà mai in grado di tenere il passo con i suoi comportamenti online. Oltre a questo, l'8,7% degli adolescenti ha ammesso di disattivare i controlli dei genitori sui propri dispositivi, con un picco del 13,5% in Italia.
Nonostante i tanto pubblicizzati pericoli associati con il furto di dati e di identità, molti adolescenti di tutta Europa non sono temono di pubblicare dati personali on-line. Ancor più preoccupante, la maggior parte dei genitori non si rende conto di quanto può essere pericoloso lasciare queste informazioni online alla portata di tutti.
Il 27% degli adolescenti e il 32% dei genitori hanno dichiarato di essere indifferenti sulla pubblicazione on-line dei nomi utente utilizzati nei programmi di instant messaging. Il 23% dei ragazzi è indifferente alla pubblicazione online del proprio indirizzo di posta elettronica, con quasi un quarto dei genitori che non ci vede nulla di male.
Poco più di un terzo degli adolescenti (34,8%) ha dichiarato di essere indifferente circa la pubblicazione di una propria foto online e il 35,3% ha dichiarato di non trovare nulla di male nel pubblicare una descrizione di quello che appare nelle foto.
Il 20,9% degli adolescenti ha pubblicato online la propria data di nascita, con gli adolescenti in Germania e nei Paesi Bassi che tendono a farlo più spesso (28,5% in ciascun paese). Il 12% dei ragazzi ritiene che pubblicare propri dati personali intimi non sia un rischio, con i genitori ancora più indifferenti su questo punto (16,8%). Il dato più inquietante è che il 9,5% dei ragazzi non ci penserebbe due volte prima di pubblicare i dettagli di luogo e data di un appuntamento. E anche il 16,7% degli adulti non se ne preoccuperebbe.
Come affrontare il problema? Zeus News ha sentito il parere di Ombretta Comi, marketing manager per l'Italia di McAfee.
ZN: Un commento ai risultati di questa ricerca?
Ombretta Comi: "Sono dati che arriveranno come una doccia gelata per molti genitori, e speriamo che questo li incoraggi a prendere misure immediate per proteggere i loro figli. È emerso con tutta evidenza l'enorme divario tra quello che i genitori pensano che i figli facciano su internet e quello che i figli adolescenti fanno veramente.
ZN: Nello specifico come dovrebbero comportarsi i genitori?
Ombretta Comi: I genitori devono assumere un ruolo attivo per garantire ai loro ragazzi un'esperienza online sicura e protetta. Dovrebbero avere frequenti conversazioni con i ragazzi ed entrare in sintonia con loro su quello che stanno facendo online e avvisarli dei rischi e delle conseguenze delle loro azioni.
ZN: Per "ruolo attivo" intende anche l'utilizzo di software di parental control?
Ombretta Comi: "Certamente. Oltre a tenere un occhio vigile, i genitori dovrebbero sapere se, quando e come gli adolescenti scoprono il modo intorno a loro. Ma soprattutto dovrebbero essere onesti con gli adolescenti a proposito dei metodi per tenere sotto controllo e monitorare le loro attività online; in questo modo molti ragazzi ci penserebbero due volte prima di fare certe cose online, sapendo che i genitori possono vederli".
ZN: A volte però sono i ragazzi ad avere più dimestichezza con il Pc.
Ombretta Comi: "I genitori devono imparare a configurare i programmi di parental control. Essendo cresciuti nel mondo online, gli adolescenti spesso hanno più dimestichezza dei loro genitori nell'approccio a Internet, rendendo difficile per i genitori fornire le indicazioni necessarie, e questo li rende ancora più vulnerabili."
ZN: Quindi è una battaglia persa in partenza?
Ombretta Comi: "Niente affatto: i genitori non devono arrendersi. Devono superare i limiti per acquisire familiarità con la complessità dell'universo online ed essere sempre informati e aggiornati sulle varie minacce che attendono i loro ragazzi online."
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