Il Global IT debt è in crescita, con una previsione per il 2015 di mille miliardi di dollari.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-01-2013]
L'IT debt, in maniera semplificata, è il costo che si dovrebbe sostenere per portare il portafoglio hardware e software corporate ad uno stato aggiornato alla versione corrente.
Poche aziende tengono conto di questo parametro vitale per il corretto processo di sviluppo del comparto IT, eppure oggi l'IT coinvolge in toto qualunque processo aziendale di qualsiasi natura esso sia. Ne supporta lo sviluppo, l'evoluzione, la qualità, di fatto oggi è da annoverarsi a pieno titolo tra le strutture portanti dei processi produttivi aziendali e di business a ogni livello, siano essi decisionale che operativi.
Stimare un parametro come l'IT debt all'interno del proprio sistema aziendale consentirebbe di dare una misura immediata, percepibile a ogni livello, dello stato di evoluzione della propria infrastruttura informatica.
L'IT nelle aziende è spesso percepito come un mero costo strumentale cui spesso attingere per un peressiquo taglio di fondi, soprattutto nelle PMI in cui la gestione spesso è esternalizzata su figure consulenziali o in società di servizi che per errori di valutazione, per mero profitto o a volte per scarsa professionalità, dimensionano l'infrastruttura hardware o software su indicazione del mercato piuttosto che sulle reali esigenze della società per cui prestano opera intellettuale.
Il vero e annoso problema sta nella percezione individuale della tecnologia in capo alle scelte che quotidianamente un menagement accorto è portato a fare.
Spesso la tecnologia, soprattutto quella che governa le dinamiche di processo, se costruita a regola d'arte è assolutamente trasparente, come avviene per gesti semplici quale per esempio aprire un rubinetto d'acqua e vederla sgorgare, è un gesto naturale per la maggior parte scontato.
Pochi manager, se non propriamente del settore, comprendono fino in fondo le scelte, l'orientamento e il lavoro che sta dietro a una consapevole e accorta infrastruttura IT fino a ieri individuata con il CED, oggi in parte cloud, che supporta in maniera trasparente l'operatività aziendale.
E' proprio il fenomeno del cloud computing, esploso negli ultimi anni, che complica gli scenari di comprensione e di percezione già minimi delle dinamiche dell'IT.
La formula cloud, se da un lato semplifica la gestione hardware e software di un azienda demandandola a un provider esterno, dall'altro, se non ben gestita, viene percepita come una perdita di controllo sia sul possesso delle informazioni che della intera struttura.
Tuttavia a pensarci bene questo processo nella storia è già avvenuto col sistema bancario al quale costantemente affidiamo i nostri valori, senza che questo generi oggi particolari traumi. Il tutto è stato possibile in quanto si è saputo porre in essere un sistema che dà garanzie di proprietà.
In analogia, un cloud più maturo con una maggiore consapevolezza per la riservatezza e la proprietà dei dati potrebbe portare a un abbattimento dell'IT debt, essendo quest'ultimo un parametro di costo legato principalmente al possesso della dotazione informatica, trasferendo l'onere su aziende il cui core business prevede consapevolmente dei piani di sviluppo e aggiornamento programmato, e ciò prima che il problema da esso rappresentato esploda, in una società sempre più tecnologica.
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