Secondo l'ultimo rapporto Irex affidarsi alle fonti energetiche pulite conviene. A fare da freno ci sono però i costi in crescita della procedure burocratiche.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-04-2013]
Investire nelle fonti di energia rinnovabili conviene nonostante l'impatto negativo sulla bolletta.
Ad affermarlo è l'ultimo Rapporto Irex, pubblicato da Althesys e presentato ieri mattina, secondo il quale i benefici derivanti da un sistema che si appoggi sempre di più alle rinnovabili sono quantificabili tra i 19 e i 49 miliardi di euro entro il 2030.
Certamente per ottenere questi vantaggi - afferma Althesys - occorre spendere, e in questo senso le voci maggiori sono quelle relative agli incentivi e quelle che riguardano l'adeguamento delle infrastrutture, che attualmente mostrano diversi punti di criticità.
I problemi legati alle carenza relative alla distribuzione dell'energia costeranno tra gli 1,5 e gli 1,8 miliardi sino al 2020 (anno in cui tutti gli interventi dovrebbero essere conclusi), mentre per quanto riguarda gli incentivi il quinto conto energia ha fissato il tetto in 6,5 miliardi di costo cumulato annuo.
Si tratta di cifre che possono spaventare ma i vantaggi - sempre secondo il rapporto - vanno dall'aumento dell'occupazione (130.000 addetti in più rispetto alla situazione che ci sarebbe se non si investisse nelle rinnovabili) e un indotto - attività di installazione, esercizio e manutenzione degli impianti - che porta benefici quantificabili tra i 28 e i 33 miliardi di euro.
|
Altra vantaggi da considerare sono poi costituiti dal risparmio garantito dalle mancate emissioni di inquinanti (secondo l'ETS in vigore nell'Unione Europea) e la diminuzione della dipendenza dai combustibili fossili, il cui prezzo è soggetto a oscillazioni.
L'unico vero ostacolo alla diffusione delle rinnovabili rilevato dal rapporto pare essere la burocrazia: «In generale» - si legge - «per tutto il settore green (eolico, fotovoltaico, hydro, geotermico, biomasse e waste-to-energy) si conferma la discesa dei costi tecnologici, ma non di quelli burocratici. Anche se, nell’analisi dei costi di produzione la tecnologia rappresenta ancora, insieme al capitale, la principale voce di costo (25,8-36%), contemporaneamente al calo di questa specifica componente cresce il peso di quella burocratica, che rappresenta in media il 9,4% per l’eolico e il 3,4% per il fotovoltaico, circa un punto in più dell’anno precedente».
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|
Gladiator