Dalla lettura della crisi, l'esame degli errori da non ripetere.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-05-2003]
Il dibattito sul recupero della new economy è iniziato. Se ne è parlato a Webb.it, e Zeus News gli sta dando ampio spazio. Molte sono le teorie sul successo e il tracollo della new economy.
Alcune di esse si basano su un approccio filosofico: la new economy è la branca dell'economia che commercia informazioni, una conseguenza inevitabile della terziarizzazione. Questo spiega perchè i suoi pilastri fondamentali erano l'ICT, il settore dell'informazione, e il biotech, che della manipolazione di informazioni (e che cos'è per l'appunto il DNA, se non una sequenza di caratteri?) faceva il principale strumento di produzione di reddito.
Più pragmatico è l'approccio sindacale. In questo settore, di new c'è soprattutto il rapporto coi lavoratori che per vari motivi ha potuto essere interamente riprogettato. Ovviamente, a danno dei lavoratori stessi. Spesso privi di ogni diritto, quasi sempre sottopagati, hanno dato il loro contributo alla generazione di alti profitti in un settore che non era ancora maturo.
Qualsiasi qualità di un'azienda può essere tramutata in valore monetario, e di conseguenza essere comprata o venduta con le azioni. In questa situazione non c'è più spazio per la finanza creativa, per operazioni speculative, e per le conseguenti truffe ai danni dei gonzi. Così gli operatori si sono inventati qualcosa di etereo e impalpabile a cui dare un valore: il futuro.
Molte aziende hanno iniziato a essere valutate non solo per la loro attuale redditività (actual in inglese significa soprattutto "reale"), ma per quella attesa, magari valutata sulla quantità di investimenti in tecnologia. Investimenti che, oltre a dare profitti immediati, teoricamente dovrebbero far sentire i loro benefici effetti anche sul futuro.
Così, sono state premiate le dot e le biotech. Premiate oltre misura, con conseguenti: bolla speculativa, crack, disastro. I risultati sono sulla pelle di milioni di piccoli risparmiatori.
Per quale motivo molti vogliono recuperare questa esperienza? Primo, perchè abbiamo l'impressione che si tratti di una tendenza irreversibile, quindi vale la pena perseguirla ed inquadrarla nei giusti binari, piuttosto che subirla. Secondo, i fondamenti etici della new economy, la trasparenza ed il libero accesso alle informazioni, sono la base per un capitalismo veramente diffuso e pluralista.
Una delle cause del crollo della new economy è stato lo snaturamento di questi valori, alla ricerca del profitto immediato: rendere inaccessibili le informazioni per poterle vendere.
Se un casaro pensasse di arricchire vendendo non formaggio, ma i diritti di sfruttamento del metodo di produzione del formaggio, e se fosse realmente in grado di ottenerlo, avremmo:
1. un solo tipo di formaggio in circolazione, pieno di bachi e di parassiti;
2. un solo individuo straricco;
3. milioni di artigiani costretti a vendere un prodotto di qualità standard, con retribuzioni ridicole.
Situazione già vista da qualche parte...
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