Il fondatore di Tiscali sarà il futuro Governatore della Sardegna?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-07-2003]
Silvio Berlusconi sta prendendo molto sul serio il suo ruolo di neoPresidente per sei mesi dell'Unione Europea. Spera di concludere il suo mandato con la firma a Roma della nuova Costituzione Europea e passare così alla storia. In nome di questo incarico che lo porrà per sei mesi sotto i riflettori della stampa internazionale prima ha ottenuto lo stralcio della sua posizione dal processo Previti, poi il via libera di Ciampi al lodo per le immunità delle alte cariche per non danneggiare troppo (ma si può danneggiare di più l'immagine del Paese di quello che si è già fatto?) l'immagine dell'Italia e, indirettamente, il processo di integrazione europea; in nome del semestre anche i suoi turbolenti alleati lo dovranno far lavorare, poi si vedrà. Con la presidenza dell'Europa Berlusconi potrà mettere un po' in ombra il Presidente della Commissione Romano Prodi, suo possibile, anzi probabile, avversario nelle future elezioni nazionali.
C'è però un italiano già molto famoso in Europa, quasi come Berlusconi: Renato Soru, il padrone del maggiore internet provider europeo, per numero di abbonati, numero di Paesi in cui è presente, chilometri di banda larga. In Italia Soru è un nano o comunque non un pericolo per Telecom Italia, ma in Inghilterra, Germania, Olanda, Repubblica Ceca, Polonia Soru è il "padrone" della Rete, comunque uno che conta.
Soru ha un po' di problemi: per allargarsi ha dato fondo a quasi tutti i capitali reperiti in un'operazione mitica di boom borsistico, soffre della concorrenza che tutti i vecchi gestori gli fanno sull'Adsl, avrebbe bisogno di regole più favorevoli. Ma comunque gode ancora della fiducia dei mercati che temono un flop dell'Internet company di maggiore successo della vecchia Europa.
Soru è un europeo, forse l'imprenditore italiano più europeo che ci sia o meglio l'unico imprenditore di dimensioni europee che sia italiano ma Soru, soprattutto, è e rimane sardo: nonostante l'internazionalizzazione la sua Tiscali continua a portare il suo nome sardo e la nuova megagalattica sede della multinazionale sarà a Cagliari.
Ai sardi, da qualche mese Soru permette di telefonare all'interno della Sardegna al prezzo di un centesimo al minuto, praticamente gratis, abbattendo le barriere di comunicazione che non sono facili nemmeno all'interno dell'isola; c'è da chiedersi perché un sardo a questo punto dovrebbe ancora rimanere abbonato a Telecom Italia.
Soru sta inoltre impegnando un questi giorni la sua Tiscali in una campagna internazionale di protesta on line contro lo stoccaggio di scorie radioattive in Sardegna: 30.000 firme raccolte in pochi giorni, molte di Vip che amano la Sardegna e le sue bellezze.
Questo impegno di generosità per la "sua" Sardegna prelude forse a un impegno politico di Soru? Finora, Soru pur non impegnandosi in nessun schieramento, ha parlato a un Congresso dei Ds come al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, si è sempre presentato come un imprenditore di formazione cattolica molto attento a coniugare la solidarietà con l'efficienza, molto new economy più che padrone delle ferriere, cioè intelligenza e partecipazione come valori della Rete e dell'impresa.
Il prossimo anno si voterà in Sardegna, Regione a statuto speciale, con l'elezione diretta del Presidente della Regione; oggi copre questa carica Mauro Pili, esponente di Forza Italia, neanche quarantenne, figlio di un notabile storico della politica sarda, molto amato da Berlusconi che ne apprezza le qualità estetiche (è un bel ragazzo e "buca il video"). Il Presidente del Consiglio qualche volta si è addirittura sbilanciato dicendo che Pili potrebbe essere il suo erede alla guida di Forza Italia (quarant'anni Pili, più di sessanta il Berlusca, quindi venti anni garantiti di Berlusca).
Oltre a essere amato da Berlusconi, di Pili si sa solo che, nel discorso di insediamento, ha copiato tre pagine del discorso di Formigoni per la Regione Lombardia. Vistosi scoperto, prima ha negato, poi ha ammesso l'errore, ma si è giustificato affermando che i discorsi non li scrive da solo e la colpa è degli assistenti.
Il CentroSinistra già da tempo corteggia Renato Soru come suo candidato alla Presidenza della Sardegna, anche perché uno come Soru un figlio di papà come il Pili, anche se belloccio, se lo potrebbe mangiare in un boccone. Soru non dovrebbe abbandonare la proprietà di Tiscali e tantomeno la gestione; non dovrebbero esserci incompatibilità, sia perché l'attività amministrativa regionale ne comporta meno di quella politica nazionale sia perché, per allora, sarà in vigore la legge Frattini sul conflitto di interessi.
Soru potrebbe accettare la corte dell'Ulivo; se la sua impresa ha qualche difficoltà dalla politica potrebbero venire solo benefici.
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