Nel mondo ha 20 milioni di utenti coi più svariati interessi, ma nel nostro Paese viene associato esclusivamente a un partito politico.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-06-2015]
È nato prima di Facebook e Twitter, quando ancora l'espressione "social network" non era così diffusa; in ogni caso, questa definizione gli va forse un po' stretta: Meetup è una piattaforma che serve non solo a scambiarsi informazioni su ciò che interessa, ma anche a organizzare incontri di persona.
Il suo fondatore, Scott Heiferman, spiega che è stata la solidarietà dimostrata dai newyorkesi dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 a ispirarlo: vedere tante persone che si aiutavano pur senza conoscersi l'ha spinto a creare un sistema che permettesse a tutti di condividere interessi e passioni e anche di mettersi in contatto, via Internet e dal vivo.
Da allora, Meetup è cresciuto raggiungendo 180 Paesi e 20 milioni di utenti, che ogni giorno organizzano 15.000 incontri fisici. Esistono persino gruppi che rendono obbligatoria la partecipazione a un incontro di persona ogni 30 o 90 giorni.
Fin qui è la storia di un servizio di successo, che resiste alle offerte di acquisto avanzate da grandi aziende e non si finanzia con la pubblicità ma con un canone mensile per gruppo che i suoi utenti paiono ben felici di pagare.
Poi, c'è il caso Italia.
Nel nostro Paese, Meetup è percepito in maniera particolare: per molti, dire "meetup" e parlare del Movimento Cinque Stelle è la stessa cosa. Da noi quasi nessuno immagina che Meetup sia un social network aperto a ogni genere di interesse e completamente slegato dalla politica, come è nel resto del mondo.
Addirittura "meetup" in Italia è diventato sinonimo di un incontro dei raduni dei pentastellati, mentre fuori confine continua ad avere il suo significato originario, ossia semplicemente un meeting dei partecipanti al social network.
Come siamo arrivati a questo? La piattaforma Meetup è piaciuta fin dalle origini a Beppe Grillo, fondatore di M5S, che da anni la utilizza per organizzare gli incontri tra i simpatizzanti: per «divertirsi, stare insieme e condividere idee e proposte per un mondo migliore, a partire dalla propria città. E discutere e sviluppare, se si crede, i miei post».
Così, Meetup in Italia ha iniziato a farsi conoscere soprattutto per la sua associazione con la politica, tanto che oggi proprio la politica è la prima categoria tematica sulla piattaforma in Italia, unico caso nel mondo: occupa ben il 55% del totale.
Nel resto del mondo le categorie in cima alla classifica riguardano le escursioni e le passeggiate, poi il cibo e quindi il lavoro; in Italia, dove gli iscritti a Meetup sono 250.000, tra gli interessi manifestati dagli utenti abbiamo nell'ordine: Movimento Cinque Stelle, ambiente, politica, energie rinnovabili, attivismo civico, democrazia partecipativa. È evidente che il nostro Paese è un caso unico da questo punto di vista.
Per i dirigenti della piattaforma, tutto ciò è «un bellissimo problema» come racconta Odile Beniflah, che gestisce gli affari internazionali di Meetup: se la politica ha aiutato la diffusione del sito all'inizio, il monopolio tematico ora rischia di non consentirne una piena espansione.
Ma gli italiani «si stanno perdendo qualcosa, se non usano Meetup per tutto il resto» conclude Beniflah.
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