Vulnerabilità vecchie di mesi affliggono il sistema operativo, Edge e Internet Explorer.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-02-2017]
Tre mesi fa, Google avvisò Microsoft della scoperta di una falla nei browser Edge e Internet Explorer che, se sfruttata, poteva portare all'esecuzione di codice arbitrario sul PC preso di mira, nonché all'acquisizione dei privilegi di amministrazione.
Dato che però in questi 90 giorni il gigante di Redmond non ha rilasciato alcuna patch per correggerla, Google ha deciso di rendere pubblica la vulnerabilità.
Scoperto dal ricercatore Ivan Fratric, del team Google Project Zero, il bug (CVE-2017-0037) è stato riscontrato sulla versione a 64 bit di Internet Explorer in ambiente Windows Server 2012 R2, ma è presente anche nelle versioni a 32 bit di Internet Explorer 11 e in Microsoft Edge.
In altre parole, si può dire che il problema riguarda tutti gli utenti di Windows 7, Windows 8.1 e Windows 10. Inoltre, è già stato pubblicato un exploit che dimostra la falla.
Il bug in Edge e Internet Explorer non è però l'unico motivo di preoccupazione per gli utenti di Windows: un'altra falla, sempre scoperta da Google, è stata rivelata alcuni giorni fa.
Questa riguarda tutte le versioni di Windows da Windows Vista Service Pack 2 in avanti, anch'essa deve ancora essere corretta da Microsoft e anch'essa ha già un exploit dimostrativo.
Il problema sta nella libreria Graphics Device Interface (GDI) e, se sfruttata, può portare alla sottrazione di informazioni dalla memoria.
La vulnerabilità era già stata affrontata da Microsoft lo scorso giugno, ma la correzione non ha risolto completamente la situazione di pericolo. Così, Google ha preferito avvisare il grande pubblico rendendo noti i dettagli.
Il lato positivo di tutto ciò è che per sfruttare la falla nella libreria GDI è necessario aver accesso fisico alla macchina che si vuole compromettere.
A metà febbraio Microsoft ha deciso di rinviare il Patch Tuesday mensile a causa di non specificati «problemi dell'ultimo minuto»: speriamo che ora si affretti a sistemare tutto ciò che è rimasto in sospeso, compreso il problema scovato in SMB.
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