Tramite il servizio Attribution anche gli acquisti che facciamo in negozio finiscono nel database di Google
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-05-2017]
La notizia secondo la quale Google traccia ogni attività compiuta online dai suoi utenti - e in generale da quanti navigano nel web passando per i suoi servizi, AdSense compreso - non dovrebbe stupire più nessuno.
Più sorprendente è apprendere come ora si sia giunti al passo successivo: tracciare anche gli utenti offline, un'idea che da tempo appassiona anche Facebook.
Con un lungo e dettagliato post sul blog ufficiale di AdWords, Google ha allegramente annunciato il debutto di Google Attribution, un sistema in grado di seguire gli utenti offline per capire se i banner pubblicitari funzionino.
Di norma, infatti, un utente che vede un prodotto interessante, reclamizzato in un banner mentre naviga nel web, non procede immediatamente all'acquisto.
Magari clicca sullo spot, ma rimanda il momento vero e proprio in cui effettuerà la spesa, generalmente per fare ulteriori ricerche e informarsi meglio sul prodotto.
In questo modo, però, anche se la vendita avviene non c'è modo di avere la certezza che essa sia accaduta perché la pubblicità ha funzionato: il momento della visualizzazione dello spot (e dell'eventuale clic) e quello dell'acquisto sono separati, soprattutto se poi quest'ultimo avviene non via Internet, ma in un negozio tradizionale.
Tutto ciò cambia con Google Attribution, un sistema in grado di seguire gli utenti anche nei negozi "fisici".
Si basa sull'enorme quantità di dati che Google è in grado di raccogliere e sui servizi offerti dai sistemi di apprendimento automatico (o machine learning) per metterli in relazione, più un certo contributo da parte dei negozianti.
Secondo le ricerche di Google, oltre 5 miliardi di persone nel mondo visitano i negozi, e chi clicca sui banner è più propenso ad acquistare qualcosa da un negozio fisico. Per un gigante che vive di pubblicità, è essenziale trasformare tale attività in qualcosa di remunerativo.
Per riuscire a tracciare queste persone abituate a fare acquisti offline, Attribution si appoggia pesantemente ai sistemi di pagamento elettronico, che com'è noto permettono di tracciare gli acquisti stessi (e di conseguenza le persone che li fanno). Il sistema di Google negli Stati Uniti riesce infatti a seguire il 70% delle transazioni che avvengono con carta di credito o di debito.
Per migliorare ulteriormente la profilazione, il gigante di Mountain View chiede poi l'aiuto dei negozianti: «Se raccogliete le informazioni sulle email per una tessera fedeltà, potete importare le transazioni avvenute nel negozio in AdWords direttamente o attraverso terze parti».
Grazie a questi sistemi - e alla diffusione sempre maggiore dei sistemi di pagamento elettronico, favoriti oltretutto dai governi con la motivazione della lotta all'evasione fiscale - Google riesce in mano dati sempre più precise sulle nostre abitudini d'acquisto e, di conseguenza, può avere un nostro profilo ancora più accurato.
Niente paura, però (o così dicono a Mountain View). In entrambi i casi, infatti, «le transazioni vengono associate alle pubblicità di Google in un modo sicuro e rispettoso della privacy, e si creano rapporti basati unicamente su dati di vendita aggregati e anonimizzati, al fine di proteggere le informazioni degli utenti». Seguiti dappertutto, insomma, ma col massimo rispetto.
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