Negli Usa la potente Sec ha mandato sotto processo cinque alti dirigenti della società di revisione e certificazione Kpmg, la cui filiale italiana ha certificato l'operazione Tin.it-Seat e ha collaborato con l'Authority delle Comunicazioni.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-01-2004]
In Gennaio negli Usa la potente Sec, Securities & Exchange Commission, l'equivalente della nostra Consob (ma con molti più poteri di indagine e repressione), cioè la società che ha il compito di vigilare sulla Borsa e sulla correttezza delle società per azioni nei confronti degli azionisti e dei risparmiatori, ha mandato sotto processo cinque alti dirigenti della multinazionale Kpmg, una società leader nel campo della certificazione e revisione contabile.
I dirigenti della Kpmg sono stati accusati di aver certificato bilanci irregolari della Xerox, questo nel quadro di una lotta a tutto campo che l'amministrazione Bush (certamente non di sinistra) sta portando avanti, sotto la pressione dell'opinione pubblica scossa dagli scandali WorldCom ed Enron che hanno mandato in fumo miliardi e miliardi di dollari e mandato sul lastrico milioni di americani della classe media che avevano cieca fiducia nel mercato e nel capitalismo. Ora la Sec ha aperto un'indagine sul caso Parmalat che danneggia anche gli investitori americani e tocca una società a cui Tanzi voleva rifilare il suo impero di debiti e conti truccati.
Bisogna pensare che un'altra società di revisione del peso della Kpmg, la Andersen, per la perdita di immagine e sotto il peso delle richieste di danni, per aver collaborato con i manager impostori certificando come buoni i loro bilanci-patacca e la maggiore accusa che si fa a queste grandi multinazionali della certificazione è di vivere un grave conflitto di interessi essendo spesso, contemporaneamente, revisori di un'impresa, da cui dovrebbero rimanere indipendenti e separati, e consulenti della stessa e quindi dipendenti e pagati dagli stessi manager che dovrebbero controllare.
La stessa Kpmg, che aveva un rapporto con Telecom Italia per questa importante operazione finanziaria, fu incaricata dall'Authority delle Comunicazioni di stabilire il costo industriale del traffico telefonico, il cosidetto "listino di interconnessione": quanto costa a Telecom Italia far passare i propri concorrenti sulla propria Rete.
Anche questo è un grave conflitto di interessi e una decisione da parte dell'Authority è per lo meno inopportuna. Su queste vicende non si è fatta abbastanza chiarezza e, in occasione delle nuove decisioni da parte dell'Authority in materia di listino di interconnessione, sarebbe bene che si evitassero errori del genere.
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