Dropshipping, sextortion, cryptoscam: trappole e truffe.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-10-2023]
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Dropshipping, cos'è e cosa si rischia
La seconda richiesta di aiuto arriva da Luca, che mi scrive che suo padre che è caduto vittima di una truffa online: alcuni anni fa aveva fatto un piccolo investimento di poche centinaia di euro con un trader che poi era sparito nel nulla.
L'anno scorso è stato contattato da persone che dicevano di far parte di una società di recupero portafogli digitali che poteva aiutarlo a recuperare il suo investimento, che nel frattempo era aumentato di valore a un centinaio di migliaia di euro. Il padre di Luca, in un periodo economicamente delicato, ha iniziato a versare migliaia di euro in bitcoin a wallet sconosciuti, per sbloccare questa cifra, finché la famiglia se ne è accorta ed è intervenuta. Ma alcuni mesi dopo il padre è caduto di nuovo nella trappola e ha ricominciato a fare transazioni tramite bitcoin per cercare di recuperare quei soldi persi.
A questa storia fa eco quella di Max, un cui amico (che chiamerò Giorgio) è stato contattato su WhatsApp qualche mese fa da una donna che gli aveva scritto per errore, sbagliando numero di telefono. Dall'equivoco era nata una lunga conversazione amichevole, nella quale lei gli aveva raccontato qualcosa della sua vita: la sua passione per le arti marziali usate per l'autodifesa delle donne, il suo lavoro nella gestione delle criptovalute, e lui aveva ricambiato raccontando qualcosa della propria vita. I due si erano scambiati qualche foto, scrivendosi per giorni e tenendosi compagnia a vicenda con piccole chiacchiere quotidiane sulla cucina, la religione, il lavoro, le vacanze, i film preferiti.
Lei a un certo punto gli ha proposto di fare un piccolo investimento in un sito Web dedicato alle criptovalute, ma senza fretta, seguendo i suoi consigli, e le cose sono andate bene, con buoni guadagni iniziali, che Giorgio ha reinvestito. Alla fine, dopo aver versato circa 20.000 euro, ha provato a incassare quei guadagni, ed è lì che sono cominciati i problemi: con mille scuse, il sito ha rifiutato di ridargli i soldi. A quel punto Giorgio ha cercato su Internet qualcuno che potesse aiutarlo a riottenere il proprio denaro, e ha trovato molti servizi di recupero di investimenti pronti ad assisterlo in cambio di un anticipo.
Sono due storie di truffe che rivelano un secondo livello di inganno che sta mietendo molte vittime in questo periodo anche dalle nostre parti: i falsi servizi di recupero di denaro. Chi è incappato nel primo livello di truffa cerca online qualche esperto nella speranza di riavere i propri soldi, e facilmente trova sedicenti "hacker etici" che dicono di poterlo aiutare, ovviamente in cambio di una parcella, che però stranamente non sono disposti a detrarre dal denaro che dicono di essere così bravi a recuperare.
Infatti sono in realtà altri truffatori, che approfittano della situazione disperata per togliere altri soldi alla vittima già in crisi. In alcuni casi, questi secondi truffatori sono in combutta con i primi e arrivano addirittura a fingere di essere rappresentanti delle autorità inquirenti che vogliono restituire il maltolto alle vittime, ma per farlo, guarda caso, hanno bisogno di un anticipo.
Purtroppo in casi come questi la strategia più prudente è semplicemente troncare le comunicazioni, segnalare la vicenda alla polizia (quella vera), presumere che i soldi dati ai primi truffatori siano persi per sempre, e leccarsi le ferite prima che peggiorino. Qualunque presa di contatto da parte di persone e organizzazioni che dicono di poter recuperare il denaro va vista con grandissimo sospetto, specialmente se si parla di mandare altri soldi per "coprire le spese" oppure di fare hacking per recuperare le somme bloccate. Ma l'imbarazzo e la disperazione di chi è stato truffato rendono molto difficile una scelta così lucida. Siate prudenti, e se avete amici o familiari che considerate a rischio, parlatene con loro. La prevenzione aiuta.
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Dopo videochat con una bella ragazza, ora mi ricatta con le mie immagini intime
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