[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-06-2025]
La città di Barcellona ha avviato un progetto pilota che utilizza l'intelligenza artificiale per monitorare il traffico e rilevare violazioni del codice della strada attraverso l'analisi dei video registrati dalle telecamere stradali. Il sistema, testato su un tratto dell'autostrada AP-7 in Catalogna, è in grado di identificare in tempo reale comportamenti come il superamento dei limiti di velocità, l'uso del cellulare alla guida, il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza o il passaggio con il semaforo rosso. L'obiettivo è migliorare la sicurezza stradale, ma il prossimo passo è preoccupante e ai limiti del distopico: potrebbe essere l'introduzione di multe automatiche basate su queste rilevazioni, una prospettiva che sta generando dibattito.
Il progetto, gestito dal Dipartimento del Traffico spagnolo, si avvale di apparecchi chiamati Etu (Electronic Traffic Units): sono dispositivi avanzati che integrano la IA per analizzare i flussi video e adattare dinamicamente i limiti di velocità in base a fattori come le condizioni della strada, la visibilità, la presenza di lavori in corso, il numero di veicoli in transito o l'orario. Questi limiti vengono visualizzati su pannelli elettronici lungo il tratto autostradale e variati in tempo reale in base ai parametri; i guidatori, vedendo il limite indicato dai pannelli, devono adeguare la propria velocità e il proprio comportamento alla guida. Per esempio, in caso di traffico intenso o maltempo, la IA può abbassare automaticamente il limite di velocità.
Attualmente, il sistema è in fase sperimentale e non emette sanzioni automatiche; ma le autorità stanno valutando l'integrazione con i processi amministrativi per automatizzare le multe, come già avviene con alcuni autovelox in Spagna e Francia. La tecnologia si basa su algoritmi avanzati di riconoscimento visivo, capaci di identificare targhe, modelli di veicoli e comportamenti dei conducenti con alta precisione. La sperimentazione si allinea con iniziative simili in altre città europee, come anche Roma, dove tremila telecamere con algoritmi di analisi sono già operative per la videosorveglianza, con il Giubileo 2025 come banco di prova.
Le critiche mosse sui social verso questa tecnologia spaziano dalle ovvie preoccupazioni per la privacy al rischio che i sistemi di IA possano commettere errori, dai quali potrebbero scaturire sanzioni ingiuste. In Spagna il dibattito si sta concentrando anche sull'equilibrio tra sicurezza e libertà personale, mentre all'orizzonte si delinea uno scenario di videosorveglianza di massa. I sostenitori del progetto rispondono evidenziando che i dati raccolti sono trattati in conformità con il GDPR e con una particolare attenzione verso la protezione delle informazioni personali.
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