Cina, terreno fertile per i motori di ricerca

La Cina è il nuovo campo di battaglia dei motori di ricerca. Fanno le prime mosse Google e Yahoo.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-06-2004]

In questo periodo è molto viva la battaglia dei motori di ricerca nel campo delle web mail. Pensiamo alla futura web mail di Google, Gmail, che offre 1 Gbyte di spazio di archiviazione; Yahoo! risponde aumentando lo spazio di archivazione da 6 Mbyte a 100 Mbyte, Hotmail si prepara a passare da 2 a 25 Mbyte.

Una nuova terra di battaglia per i motori di ricerca si ha ora nel mondo asiatico, in Cina. Infatti, in meno di una settimana dall'annuncio di Google di investire nel motore cinese Baidu, Yahoo! lancia un proprio motore di ricerca in Cina, Yisou, che significa in cinese "Numero uno della ricerca".

La Cina ha attualmente all'incirca 80 milioni di utenti connessi al web, anche se, putroppo, lo sviluppo del web è molto frenato dalle limitate libertà dei cybernauti e dall'eccessivo controllo delle autorità governative.

Basti pensare che, dallo scorso febbraio, sono stati chiusi oltre 8600 internet café e ai rimanenti sono state imposte regole molto rigide: collegamento a internet controllato da un tutor e lontananza di almeno 200 metri dalle scuole.

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L'app che permette di noleggiare un'autovettura direttamente dallo smartphone è molto contestata dai tassisti.
Non è necessario introdurre nuove regole per l'app. I tassisti hanno torto, perché il mondo si evolve ma loro ragionano come se Internet non esistesse, difendendo ciecamente la loro casta (che ha goduto di fin troppi privilegi negli ultimi anni).
I tassisti dovranno adeguarsi e mandare giù il boccone amaro, anche se un minimo di regolamentazione per l'app è necessaria.
L'app non va vietata del tutto, ma va limitata in modo pesante così da poter salvaguardare le esigenze dei tassisti.
L'app va completamente vietata: i tassisti hanno ragione a protestare, perché Uber minaccia il loro lavoro e viola leggi e regolamenti.
Non saprei.

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